Gheddafi pagina 3
Giovedi’ torna attivo il gasdotto libico “Green Stream” che porta il metano destinato all’Italia dai giacimenti di Mellitha fino alla stazione siciliana di pompaggio di Gela.
Il rais, rimasto nel paese, pensa a un cambio di strategia: resistere nel sud del paese, nel Fezzan, che si trova quasi interamente nel Sahara. E magari, fuggire poi verso il Niger e il Ciad. L’ira dei ribelli contro le autoritĂ algerine, che avrebbero accolto la moglie del colonnello Safia, la figlia Aisha e altri due figli per motivi umanitari.
Quasi 200 prigionieri uccisi e i cadaveri bruciati dai fedelissimi di Gheddafi in fuga. Scene raccapriccianti, mentre i cittadini vanno alla ricerca disperata di una nuova vita. E intanto è caccia sfrenata ai souvenir del rais. Si arriva anche alle risse pur di prendere uno straccio che ritragga la storia di un periodo ormai finito.
Sono Domenico Quirico de La Stampa, Elisabetta Rosaspina e Giuseppe Sarcina del Corriere della Sera e Claudio Monici di Avvenire. Irruzione nella casa privata di Tripoli dove erano rinchiusi da due giovani. La dinamica resta poco chiara. Su Gheddafi una taglia da $1,6 milioni “vivo o morto”.
Nel 2009 gli Stati Uniti facevano affari con la Air Force di Gheddafi. Le operazioni avvenivano grazie a paesi terzi. In questo caso il Portogallo. I prodotti venivano fabbricati da Rolls Royce e Lockheed Martin, esportati da Dynatech e consegnati a Ogma Industria Aeronautica de Portugal.
Prima dello scoppio del conflitto la Libia era il maggiore fornitore di petrolio e gas dell’italia, a cui garantiva un terzo del suo fabbisogno. Ma visto il ruolo della Francia, Total potrebbe strappare quote importanti a Eni. Problemi per la maggiore banca italiana, di cui Gheddafi possedeva il 7,5%. Dopo quella del colonnello, Berlusconi e’ pronto a baciare la mano al leader dei ribelli.
L’esercito depone le armi e si arrende ai ribelli, che prendono il controllo di Piazza Verde a Tripoli. Spari di gioia, poster del colonnello strappati, bandiere del Paese ammainate (VIDEO). Il regime – al potere da 42 anni – prossimo a crollare. Gli resta solo il 15% della capitale. Regno Unito e Casa Bianca: “Il rais vada via ora”. Chavez non ci sta: “vogliono solo il petrolio”. La transizione sara’ nelle mani dei libici. Secondo il portavoce del regime, i morti nelle ultime 24 ore sarebbero 1.300. Lehner (ex PdL), non nuovo a uscite di questo tipo, chiede di ospitare Gheddafi in Italia.
SocietĂ italiane in prima fila, sperano nel ritorno delle commesse e nello sblocco delle forniture di petrolio. Ma l’incognita rimane: quale sarĂ la gestione del paese nel dopo Gheddafi? Come si porranno i ribelli nei confronti delle societĂ straniere?
Secondo fonti anonime il leader libico pronto a lasciare la Libia, andrebbe in Venezuela. O in alternativa a Tunisi. Inanto Chavez, che e’ disposto ad accoglire l’amico, ha deciso di ritirare dalle nazioni occidentali l’oro depositato all’estero: valore $29 miliardi. La coppia ha in mente di far cassa per compiere azioni di forza anti-Occidente (e l’Italia sarebbe uno degli obiettivi prioritari) e vendicarsi dello scandaloso intervento Nato in Libia?
L’intelligence americana non esclude l’ipotesi di attentati suicidi provocati da terroristi con una bomba impiantata chirurgicamente nel corpo. Possibili misure di sicurezza addizionali per i passeggeri che si recano negli Stati Uniti. E Air France teme i razzi di al-Qaida.