Tim Cook è stato ribattezzato ‘Tim Apple’ da Donald Trump (VIDEO)
Il presidente Donald Trump ha pronunciato male il nome del Ceo di Apple, Tim Cook, durante un incontro ripreso dai giornalisti.
Il presidente Donald Trump ha pronunciato male il nome del Ceo di Apple, Tim Cook, durante un incontro ripreso dai giornalisti.
Insulti e provocazioni costano caro al candidato Repubblicano. Clinton ne approfitta e guadagna terreno tra gli elettori bianchi e di genere maschile.
Gaffe e insulti contro gli altri leader: Clinton infermiera sadica, Putin tiranno manipolatore che sembra l'elfo di Harry Potter, Erdogan fa sesso con le capre, neri col sorriso come angurie.
Il ministro del Lavoro ha detto: "Ci sono anche figli un po' viziatelli, troppo abituati a cercare vie dorate, ma sono anche quelli che quando vanno a cercare un lavoro, trovano solo pezzi e bocconi di lavoro".
Nei sondaggi Usa e' ancora in vantaggio di 4-5 punti ma se spettasse ai cittadini dell'intero pianeta decidere chi sara' il nuovo presidente Usa, la sfida non sarebbe affatto equilbrata. In Francia il leader Democratico otterrebbe il 72%.
"Lavagne elettroniche? Ebook? Ma chi li ha visti mai dentro una scuola", dice MaiaGlor su Youtube. Si parla di ridicola propaganda, girata tra l'altro nella scuola privata tedesca Deutsche Schule di Milano. GUARDA IL FILMATO
Sfiduciato dal cda di Confindustria, al suo posto va Roberto Napoletano (nella foto). In 16 mesi la diffusione e' crollata a 240.000 copie mentre la perdita e' pari a -100 milioni di euro.
«Tutti quanti abbiamo convenuto che ci sono segnali di miglioramento». Cosi' il premier. Che, come al solito, esagera: «Abbiamo fatto un miracolo». «Avviato il cantiere più grande del mondo, in autunno nessuno senza un tetto».
Scontri a Roma. Blitz di manifestanti: bruciati pneumatici. Vigilia blindata nella città abruzzese: 5 francesi presi con mazze ferrate. Guardian: "Il vertice è un caos, agenda inesistente. Circola l'idea di far entrare la Spagna nel club".
Sono due studenti di ingegneria, due aspiranti cervelli in fuga, gli autori dello striscione 'Sorry 4 Berlusconi' che svettava tra la folla accorsa ad ascoltare il discorso sul disarmo nucleare del presidente Usa Barack Obama.