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L’atteggiamento dei gestori interpellati da BofA è stato influenzato dalla settimana storicamente negativa per i mercati: banca vede infatti un rimbalzo sul breve.
I risultati migliori del previsto di JP Morgan, la prima banca in Usa per numero di asset, hanno riportato il sereno a Wall Street, con tutti i listini principali dell’azionario che aprono in rialzo. Le azioni della banca guidata da Jamie Dimon avanzano di più dell’1%. Citigroup, un’altra società finanziaria che insieme a Wells Fargo
Guadagni dei titoli ‘value’ sono accompagnati da un balzo dell’azionario: non è stato così durante il crac di mercoledì: è in atto grande rotazione settoriale. In questo contesto, strategie difensive sono diventate le più rischiose.
Gli indici principali di Wall Street sono in ribasso, messi sotto pressione dai cali dei titoli del settore tecnologico ed energetico. Si registra un calo dell’appetito per il rischio dopo i rialzi dei tassi obbligazionari Usa su livelli record della scorsa settimana dovuti a un miglioramento delle condizioni macroeconomiche. I titoli del gruppo dei cosiddetti
Il balzo dei rendimenti obbligazionari Usa a 10 e 30 anni oltre soglie ritenute spartiacque sta mettendo sotto pressione l’azionario. Nella prima parte di seduta Wall Street è in difficoltà, con l’indice Dow Jones che cede anche 150 punti. Tra le blue chip più colpite dalle vendite figurano Procter & Gamble e Home Depot .
Forza mostrata da S&P 500 e Nasdaq poggia su basi poco solide: sono i FAANG a sostenere pressoché da soli il resto del mercato. Potranno reggere ancora a lungo?
Le azioni hi-tech già in calo da inizio anno, rischiano di entrare presto in una fase orso (-15% dai massimi).
Quanto a lungo può durare un periodo positivo? È una domanda che un numero crescente di investitori statunitensi si sta ponendo, dopo un’estate turbolenta per i mercati azionari. Anche se gran parte della volatilità a cui abbiamo assistito recentemente può essere attribuita all’escalation delle tensioni commerciali tra Usa e Cina, in generale si può dire
Peggior mese da marzo per il settore e sul mercato delle opzioni sempre più investitori scommettono che le cose peggioreranno per Nasdaq, social media e produttori di chip.
Siano i rialzisti di Borsa (dove i guadagni non sarebbero possibili senza l’apporto dell’hi-tech) o gli speculatori al ribasso, qualcuno rischia di rimanere bruciato.