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E’ anche il piĂą grande balzo in avanti per la borsa Usa in un periodo di due anni dai tempi del boom Internet 1998/1999. Le aziende macinano profitti e battono le stime, ma solo dopo aver licenziato milioni di dipendenti e grazie all’immenso flusso di liquidita’ Fed.
Contesto europeo, catalizzatore Usa: seconda meta’ del 2011. Pubblichiamo l’analisi GEAB (Global Europe Anticipation Bulletin) il rapporto per i PFG (“Poteri forti globali”). Wall Street Italia ritiene debba essere fatto conoscere a decine di migliaia di persone in piu’, perche’ faccia veramente presa.
Il numero uno Fed difende le misure straordinarie di allentamento monetario e sminuisce il pericolo inflazione. Proposta E-Bond: botta risposta Italia-Germania. Focus su Pfizer: scelto nuovo AD. Prosegue la corsa dell’oro.
A Bruxelles riunione dei ministri delle finanze. Sul tavolo la proposta di Tremonti di E-bond. L’Fmi vorrebbe aumentare il piano di aiuti Ue oltre i 750 miliardi. Bernanke non esclude un maggiore acquisto di Treasury. Euro in calo sotto $1.33. Oro verso nuovi record.
I listini azionari del Vecchio Continente avevano iniziato l’ottava cercando di recuperare terreno dopo le perdite della scorsa settimana. Ma a metĂ mattinata tornano sono tornate le vendite e anche le tensioni sui mercati dei titoli di stato. I rendimenti dei bond spagnoli sono balzati ai massimi dal 2002.
Come mai nessuno scrive che il CDS della Grecia e’ il piu’ caro in assoluto sui mercati e – peggio – nelle ultime ore e’ salito altri 20 punti al record storico di 978? E poi, signor ministro dell’Economia, vuol chiarire i dubbi sulla affatto improbabile ristrutturazione dell’enorme stock del debito italiano?
Altro che semplice acquisto di Treasury (ritenuto inutile). Bernanke sorprenda cosi’ come fece la BoJ a ottobre. Cosa deve comprare? Fondi immobiliari, bond statali e persino azioni.
Lo sostiene S&P: l’exit strategy dipende dalla locomotiva d’Europa. Se il suo Pil continuera’ a battere quello della media Ue un ritocco del costo del denaro e’ assicurato. La mossa potrebbe arrivare prima del previsto, spingendo l’euro.
L’indice di Francoforte è tornato a toccare i 6.405 punti, un livello visto l’ultima volta nel settembre del 2008, prima del crack della banca d’investimenti americana. Occhio anche all’euro, che torna a superare 1,40 usd.
La Banca Centrale Europea comincia a seguire una politica diversa dal quella perseguita dai colleghi della Federal Reserve negli Stati Uniti. Secondo il n. 1 della Bundesbank, la Bce non deve rinviare troppo l’exit strategy dalle misure di sostegno all’economia.