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La sostenibilita’ del sistema pubblico della sanita’ potrebbe non essere garantita. Il futuro dell’Italia “non Ă© prescindibile da quello della comunitĂ internazionale”. Vanno trovati finanziamenti.
La pensano così 3/4 degli imprenditori e dei manager intervistati da Accenture secondo cui le fasi di recessione rappresentano un’opportunitĂ per ridimensionare i costi e aumentare il vantaggio competitivo.
Prima della ripresa potrebbe aver bisogno di misure supplementari sui conti. Grilli assicura: “Nessuna nuova manovra”. Previsioni Pil: -1% l’anno prossimo e del +0,6% quello successivo. La disoccupazione salira’ all’11,8% nel 2014 e il debito tocchera’ 131,4%/Pil. Maggior calo dei consumi dalla Seconda Guerra Mondiale. Banche Eurozona hanno bisogno di 400 miliardi di capitali freschi.
Confermata la legittimitĂ dell’Esm, “non viola i Trattati europei”. Finisce in carta straccia quindi il ricorso presentato dal parlamentare indipendente irlandese Thomas Pringle. Batosta per gli euroscettici.
Ritorno da investimento che farebbe gola ai migliori fondi hedge: +26% in un anno, quattro volte piu’ dei titoli tedeschi. Nello stesso periodo il ritorno e’ stato del 13% in Spagna e del 6,7% in Germania.
Nonostante la posizione pericolante delle banche, il chief economist di Goldman Sachs Jim O’Neill dice di “scommettere sull’Italia”. Nel 2013 come i Brasile, India, Russia e Cina. In estate aveva venduto i Btp. Deutsche Bank convinta che Roma guidera’ la ripresa dell’Eurozona. A cosa si deve la svolta?
Subito dopo la notizia relativa alla Grecia l’euro è salito verso quota $1,30. Ma ora giĂ allenta il passo. Quali sono i prossimi movimenti? Occhio anche a sterlina e dollaro australiano.
Secondo gli strategist, anche se l’Europa è entrata in recessione nel terzo trimestre, Stoxx 600 balzerĂ addirittura +10% fino a testare il massimo in cinque anni, ovvero dal 2008. La Germania gela ipotesi taglio debito della Grecia. Tasso Btp a 10 anni sotto il 4,8%. Maglia nera Fiat Industrial: -2,82%. Bene le utility.
Fa emergere il nero, ma commercialisti contrari: senza tracciabilitĂ e controlli “rischiano di trasformare 50 milioni di contribuenti in evasori”. C’e’ anche chi ritiene una tassa sul risparmio.
La spinta all’indipendentismo perde vigore nella regione. I nazionalisti indipendenti si confermano il primo partito, ma crollano i consensi. Ma la voglia di indipendenza rimane: il 37% dei catalani vuole uscire dall’Ue.