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“Da visitatore storico e piĂą che affezionato di Wall Street Italia credo di poter fare qualche commento sulla recente linea. Ultimamente infatti trovo un po’ troppa enfasi nel sottolineare l’aspetto negativo degli eventi”. Lettera di Gianni Tamburi
I mercati sono diventati un grande casino’ dove le banche fanno miliardi di dollari l’anno speculando sui derivati. Normale che nessuno voglia la fine delle vincite. Il valore di un tale business va da $600 trilioni a $1,5 quadrilioni. Con il placito dei governi. I nomi delle banche coinvolte.
Ispezioni improvvise in diversi istituti. Sequestro di documenti. Ipotesi accusatoria: “violazione delle regole antitrust che vietano cartelli e pratiche anti-concorrenziali”. L’Euribor, fissato da piĂą di 40 banche, si applica su prestiti denominati in euro e altri strumenti di debito, per un valore di trilioni di euro.
Prima le banche, poi agli stati. I contribuenti sono stufi di pagare. Ma punire i banchieri, per quanto comprensibile, rischia di peggiorare le cose. In un mondo finanziario globale, l’Ue subirebbe una fuga di derivati, bond e azioni.
I rialzi sui Cds sovrani (ieri saliti fino a quota 506) indicano una probabilita’ di bancarotta da qui al 2016 del 35%. Un dato che pesa in vista dell’asta di domani a cui peraltro la Bce non potra’ partecipare.
Il Dipartimento di Giustizia indaga sull’attivitĂ dell’agenzia di rating durante gli anni precedenti la crisi finanziaria. Non e’ pura ritorsione dopo il downgrade. Riscontrati presunti errori nella valutazione della qualita’ degli strumenti derivati legati ai mutui, commessi per volere di alcuni alti funzionari dell’agenzia.