crac pagina 3
Torna la crisi alla Melegatti che rischia di non produrre le colombe di Pasqua: giorno ultimo per evitare il fallimento il 23 febbraio.
Per il procuratore capo Rossi era alquanto singolare il pressing esercitato da Banca d’Italia nel 2013 sulla banca aretina affinchè scegliesse Banca Popolare di Vicenza come partner di elevato standing.
All’udienza preliminare presso il tribunale di Arezzo per il crac della banca, al banco degli imputati finisce il governo ombra con l’accusa di bancarotta fraudolenta.
Le risorse per il fondo, come ha sottolineato il sottosegretario all’economia Baretta, sono state prese da fondi dormienti e conti correnti non reclamati.
Le consorterie locali e l’intreccio familiaristico che per decenni ha scandito la politica del Titano hanno creato una bomba ad orologeria pronta a scoppiare.
Consob e Bankitalia si sono difese in merito al crac della banca aretina accusandosi l’un l’ altra ma è solo una degli esempi della mancata vigilanza.
Dopo la richiesta milionaria del liquidatore gli ex vertici si sono giĂ in un certo senso attrezzati creando, strutture patrimoniali per provare a proteggersi dall’azione di responsabilitĂ .
Rivela l’episodio il liquidatore Giuseppe Santoni che ha chiesto agli ex vertici una cifra milionaria per i danni causati dalla loro mala gestione.
Si tratta di un’indagine complessa costituita da oltre un milione di pagine e per cui esiste un tariffario dal prezzo esorbitante
L’ex imprenditore vinicolo alla guida della popolare per 19 anni si difende dalle accuse