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Scattano le vendite sul titolo Cnh Industrial (-1,9% a metà mattinata) dopo che Fiat Chrysler Automobiles ha completato con successo il collocamento di quasi 16 milioni di azioni della società attiva nelle macchine agricole e industriali (1,17% delle azioni ordinarie del gruppo) . Il corrispettivo totale del collocamento è stato pari a 144,3 milioni di euro, mentre
Generali si è aggiudicata la gestione assicurativa del piano sanitario per i dipendenti dei gruppi Fiat Chrysler Automobiles (Fca) e CNH Industrial.
Cnh Industrial, punta a centrare l’obiettivo di 23-24 miliardi di dollari di ricavi netti delle attivitĂ industriali anche attraverso “alcune azioni di ristrutturazione”. E quanto comunica la societĂ controllata da Exor al termine del Cda sui risultati finanziari: “Nel tentativo di conseguire miglioramenti strutturali aggiuntivi della propria base cost il gruppo intende intraprendere alcune azioni
Cnh Industrial ha assistito nel terzo trimestre dell’anno riportando ricavi consolidati per un valore di $5,749 miliardi di dollari, in flessione dell’1,7% rispetto al terzo trimestre del 2015, ma in linea alle attese del consensus. In ribasso anche i ricavi di vendita netti delle attivitĂ industriali, calatidell’1,6% a 5,461 miliardi di dollari, peggio dei $5,6
L’accordo esclusivo della durata di 10 anni con possibile rinnovo triennale riguarda la produzione e lo sviluppo di miniescavatori.
La CNH Industrial, uno dei player più importanti nelle attrezzature agricole a livello mondiale, il cui titolo è confermato nella Conviction Buy List della banca d’investimento.
Cnh Industrial ha registrato nel secondo trimestre 2016 ricavi consolidati pari a 6,753 miliardi di dollari, in flessione del 2,9% rispetto al secondo trimestre 2015. L’utile netto è stato di 129 milioni di dollari, piĂą dei 122 milioni di euro fatti registrare nel 2015. Il profitto netto comprende un ulteriore onere non deducibile fiscalmente di
Cnh Industrial cede lo 0,63% a Piazza Affari a 6,28 euro: le ipotesi di una multa pesantissima in arrivo da parte della Commissione europea, congiuntamente con altre societĂ produttrici di automezzi commerciali (Daf, Daimler, Iveco, Scania, Man e Volvo/Renault). Â Queste societĂ avrebbero, secondo la ricostruzione del Financial Times, fatto cartello per alterare i prezzi nel