Cgia Mestre pagina 4
Sono poco meno di 240 mila le imprese italiane che, secondo la definizione della normativa europea, presentano delle esposizioni bancarie deteriorate. In altre parole stiamo parlando delle aziende e delle partite Iva che risultano essere “schedate” presso la Centrale dei Rischi della Banca d’Italia come insolventi. Una classificazione che, di fatto, pregiudica, per legge, a
Al Sud tutte le regioni presentano un saldo negativo. I dati della CGIA di Mestre
Un dato negativo, ma che non sente ancora gli effetti economici negativi causati dall’emergenza sanitaria del COVID-19.
In termini di gettito, l’Ufficio studi della CGIA stima che all’erario verrebbero a mancare 28,3 miliardi di euro.
Nel 2019 le tariffe in Italia hanno continuato ad aumentare: le uniche in controtendenza sono state il gas (-0,9 per cento) e i servizi telefonici (-6,1 per cento); queste voci, assieme alle corse dei taxi (+0,5 per cento) e ai pedaggi sono le sole tariffe ad essere rimaste al di sotto dell’inflazione che, l’anno scorso,
Sono in calcoli della CGIA, secondo cui solo il costo annuo sostenuto dalle imprese per la gestione dei rapporti con la PA è di oltre 57 miliardi.
Mentre le Pmi italiane hanno un carico fiscale al 59% dei profitti, le multinazionali del web registrano un tax rate del 33%. I calcoli della CGIA.
Il costo annuo sostenuto dalle aziende per la gestione dei rapporti con la PA ammonta a 57 miliardi di euro.
Rappresentano il 38% del comparto economico privato presente nel Paese, il 3% in più rispetto alle aziende ubicate nelle grandi città.
Persi 200 mila negozi. È l’allarme lanciato da CGIA Mestre.