tag Black Monday
Tutti gli articoli
Dal Black Monday di 30 anni esatti fa, quando gli schermi delle sale operative mostravano crolli inauditi (e da record per alcuni indici come il Dow Jones) nelle Borse, le banche centrali mondiali hanno comprato debiti per un valore che supera il 30% del Pil mondiale. I cali odierni non sono nulla in confronto ai
Lunedì 19 ottobre del 1987 il Dow Jones perse il 22,6% in una seduta. Cosa è cambiato da allora.
Secondo l’ultimo survey Investor Intelligence la percentuale di rialzisti fra i professionisti del mercato ha raggiunto il livello massimo dai tempi del “Lunedì nero” del 1987: il 63,1%. Ai tempi, il crash che seguì, corresse il mercato usa del 23% in solo giorno. Questo dato preannuncia per forza qualcosa di nefasto? “Nel breve termine, le
BofA: andamenti metallo prezioso e obbligazionario vogliono dire che sono salite aspettative di inflazione e di rialzo dei tassi da parte della Fed.
Sfiducia da parte degli investitori stranieri. Le politiche della banca centrale e del governo clamorosamente bocciate.
Nei due periodi precedenti ciclo di espansione del rapporto tra prezzo di Borsa e utili si è interrotto con un Black Monday o con lo scoppio della bolla Internet.
Spoiler: non si tratta della temuta uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Un evento ben più grosso sta per abbattersi su mercati ed economie.