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Ci si domanda per quanto ancora il paese possa contare sulle esportazioni per finanziare l’ingente debito pubblico (intorno al 200% del Pil), senza rivolgersi ad investitori esteri.
Fallisce la supercommissione antideficit, i repubblicani ossessionati dalla riduzione delle tasse che l’America in bancarotta non puo’ permettersi. Obama: “Imporrò il veto a tutti i tentativi di bloccare i tagli lineari”. E rassicura i mercati: “Non c’è rischio di un imminente default, ma…”
Mercoledì giorno di test per la fiducia degli investitori. Attività manifatturiera cinese in ripresa. Bene anche esportazioni Giappone. Hong Kong (+4,21%) Nikkei (+1,90% in chiusura). Euro a $1,3930.
Biglietto verde continua a beneficiare come valuta rifugio, sull’euro pesa sempre la situazione in Europa. Si aprono nuovi livelli chiave. Il trend proseguirĂ ? Occhi puntati sulle parole Bce e Fed.
Variazione del prodotto interno lordo praticamente nulla su base trimestrale, +0,8% su base annua. Migliora la bilancia commerciale. Incide negativamente variazione scorte. Stazionaria la spesa della P.A.
Il dato è stato decisamente migliore delle previsioni. Esportazioni a livelli record.
Forte rallentamento del pil tedesco nel corso del secondo trimestre: crescita praticamente azzerata. Il motore dell’Eurozona si ferma. Analisti preoccupati: e ora? Timori stagnazione confermati dai numeri.
Secondo i dati di Bankitalia, toccato il massimo storico a 1.901,9 miliardi nel mese di giugno. L’avanzo di cassa registrato in questo mese (1,6 miliardi) e’ stato inferiore di 4,9 miliardi rispetto a quello registrato l’anno prima. Il calo dell’avanzo di cassa imputabile a minori entrate fiscali e prestiti erogati al fondo salva stati EFSF.
In linea con l’andamento in Europa, si prospetta un avvio in calo anche a Wall Street. I risultati del colosso Cisco battono le stime, ma non bastano. Dollaro in flessione su euro e yen. Il petrolio incrementa i cali, perde anche l’oro.
Il premier alla veneziana tra due sirenette a seno nudo, con un piatto di spaghetti e una pistola al centro dell’Italia. Questa la copertina del settimanale tedesco. “Ciao bella!” è il titolo. Nel sommario si legge: “I mercati finanziari internazionali hanno perso la fiducia nell’Italia. Dopo 17 anni di Berlusconi, il paese è pesantemente indebitato e maturo per un cambio di governo”.