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Timori inflativi spingo gli acquisti su metallo giallo e argento, vicino al top di 31 anni. Cotone record. Bene la manifattura, male il quadro occupazionale. Il WTI recupera sul Brent. Euro a $1,36.
Il 6 marzo 2009 l’S&P 500 segnava 666,79. Da allora +100%. Mix positivo di trimestrali, M&A, dati macro e revisione al rialzo delle stime sul Pil. Le tensioni in Medioriente spingono il greggio (foto: proteste in Bahrein).
La fine del regime trentennale in Egitto da’ fiducia agli investitori. Il rischio paese di riduce. Restano pero’ aperte molte questioni. Minimi di 10 settimane per il greggio. Giu’ anche oro e argento. Euro sotto $1,36.
Solo il Dow la scampa. Gli analisti tecnici avvertono: il ratio tra i prezzi di oro e rame lascia intendere che l’azionario ha corso troppo. Rally del mais: scorte Usa ai minimi del 1995. Ecco i livelli da monitorare.
Parola di Shahid Ikram, Deputy CIO della divisione “Fixed Income di Aviva Investors”, motivando il parere con “la volatilitĂ causata dall’aumento dell’inflazione e la crisi del debito sovrano in Europa”.
Record storico per il rame. Petrolio in ribasso sulle voci che danno Mubarak prossimo alla resa. Seconda seduta positiva per il dollaro. Finche’ il lavoro resta debole, il mercato dipende dalla Fed. Con un occhio alla crisi araba.
Una fa parte dei metalli industriali. L’altra delle commodity agricole. Oltre alle tensioni in Medio Oriente si sono altri fattori che vanno considerati per valutarne corsa e opportunita’.
Gli indici chiudono lontano dai massimi di giornata. Il Dow aveva superato per la prima volta da meta’ 2008 la soglia di 12.000. S&P 500 vicino a un livello che non vede dal settembre 2008.
Il Dow ripiega dopo aver superato per la prima volta dal giugno 2008 quota 12.000. I money manager citano Obama all’incontrario: nel discorso di ieri mai citato Wall Street. Listini d’Europa tutti in rialzo.
Gli indici tentano di risollevarsi dai minimi di giornata. Se l’S&P 500 tiene quota 1.245-1.250 si puo’ ancora parlare di mercato “toro”. Euro in calo in area $1,34. Tonfo delle risorse di base. Volumi sopra la media. Vix ai massimi di dicembre.