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Malgrado la preventivata revisione al ribasso delle stime sulla crescita dell’economia in area euro, la Bce ha preferito lasciare invariati i suoi piani di politica monetaria. Ma Draghi assume un atteggiamento prudente e poco aggressivo: a farne le spese sui mercati è l’euro che, come accaduto nelle ultime cinque riunioni della Bce, cede il passo sul
Nonostante la revisione al ribasso delle stime sulla crescita dell’economia in area euro, la Bce ha preferito lasciare invariati i suoi piani di politica monetaria. I tassi di interesse restano dove sono, ai minimi storici dello 0% per i tassi guida e al -0,4% per i tassi sui depositi, e lỉ rimarranno fino all’estate del
Titoli italiani sono i terzi piĂą acquistati da Draghi (16,2% del totale): numeri sfatano mito secondo cui Bce ha smesso di sostenere l’Italia da quando al governo ci sono M5S e Lega.
Il dibattito della riunione di giugno si preannuncia acceso tra falchi e colombe: Chief Economist è sicuro che si deciderà il destino del bazooka monetaria.
Governatore Kuroda: nel 2019 verrĂ discusso un piano di rientro dalle politiche ultra espansive. Borsa estende le perdite, yen ai massimi dal 2016 sul dollaro.
I mercati scambiano in ribasso, penalizzati dalle prospettive di un rialzo dei tassi di interesse e dalla rimozione delle misure di allentamento monetario straordinarie dei fiumi di denaro iniettati negli ultimi anni dalle banche centrali per risollevare l’economia e le attivitĂ creditizie dopo lo scoppio dell’ultima grande crisi finanziaria. L’ultima riunione di politica monetaria della
Nessuna grande sorpresa dalla Bce: nella prima riunione dell’anno Mario Draghi ha deciso di mantenere invariati i tassi guida, che dovrebbero rimanere ai minimi storici per tutto il 2018. Al contempo la Bce ha confermato il processo di normalizzazione della politica monetaria. Il tapering continua ma nel suo comunicato la Bce, evidentemente preoccupata per la