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T-BOND USA: NON E’ IN DISCUSSIONE AFFIDABILITA’

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*Questo documento e’ stato preparato da MPS Capital Services ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori qualificati, così come definiti nell’art. 31 del Regolamento Consob n° 11522 del 1° luglio 1998 e successive modifiche ed integrazioni. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti con uno spread sul 2-10 anni a 196 pb da 199 a fronte di un rialzo dei listini azionari. Questa mattina i tassi hanno aperto però in marcato calo soprattutto sulla parte decennale.

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Positivo l’esito delle aste in Italia, che hanno visto tutte una domanda superiore all’offerta, in particolare la riapertura dell’asta sul Bot a dodici mesi che è stato riofferto per un ammontare di 1,2Mld€ ricevendo una domanda di circa 7Mld€.

Oggi a Lecce si apre il vertice dei ministri finanziari del G8, che in base ad alcune dichiarazioni, tratterà di come uscire dalle politiche eccezionali adottate in tempo di crisi, oltre che della necessità di estendere gli stress test anche alle banche europee. Non si discuterà invece di valute, nonostante le ultime proposte in merito all’ipotesi di un’alternativa al Dollaro. Sul decennale il supporto si colloca a 3,58% e la resistenza a 3,73%.

Negli Usa tassi di mercato in calo soprattutto sulla parte decennale, dopo l’esito dell’asta sul trentennale da 11 Mld$, che ha riscontrato una buona domanda soprattutto da parte delle banche centrali estere la cui partecipazione è stata pari al 49%, il livello massimo da quando l’amministrazione Usa ha ricominciato ad emettere il trentennale nel 2006.

Durante la notte sono poi arrivate le dichiarazioni del ministro delle finanze giapponese secondo cui non è messa in discussione l’affidabilità dei Treasury Usa. Si tratta di una dichiarazione importante, arrivando da un esponente di un paese come il Giappone che è il secondo detentore al mondo di Treasury.

Il calo dei tassi di mercato ha ridato fiducia alle borse che così hanno messo a segno il nuovo livello massimo negli ultimi 7 mesi in termini di indice S&P500, trainate soprattutto dal comparto energetico. Sul fronte Fed, un articolo di oggi del Wsj, evidenzia come all’interno del board non vi sia una maggioranza netta a favore dell’ipotesi di aumento dell’importo di Treasury acquistati dalla Fed.

Al momento il programma prevede l’acquisto fino a 300Mld$ con durata fino a fine agosto. I timori degli esponenti Fed sarebbero: 1) eccessiva interferenza della Fed sulla dinamica di mercato; 2) maggiore difficoltà a smontare le posizioni quando ve ne sarà bisogno; 3) possibile segnale di accondiscendenza della Fed a politiche basate sull’allargamento del deficit pubblico.

Di conseguenza la decisione più probabile diventerebbe un allungamento dei tempi previsti dal programma (fino a fine 2009 o al massimo agli inizi del 2010) senza però modificare i quantitativi. Secondo quanto riportato dalla Fed, gli attivi di bilancio sarebbero calati di circa 25Mld$, collocandosi a 2050Mld$. Nel breve supporto sul decennale a quota 3,75%.

Valute: Dollaro in deprezzamento sulla scia del recupero dei listini azionari e della continuazione del rally del petrolio. La principale resistenza si colloca a 1,4185. Bassa volatilità per lo Yen sia verso Euro sia verso Dollaro, in un contesto di listini azionari nipponici in rialzo. Il Nikkei ha chiuso sopra la soglia psicologica di 10.000 per la prima volta dallo scorso ottobre. Per oggi sul cross Euro/Yen le resistenze si collocano a 138,50 e 139,22, il supporto a 135,70.

Materie Prime: prosegue la corsa del Wti, salito temporaneamente oltre i 73$, favorito dal rialzo delle stime sulla domanda 2009 da parte dell’International Energy Agency (IEA). Forte rimbalzo per il gas naturale (+6,1%) in seguito al rialzo delle scorte Usa minore delle attese. Bene i metalli industriali guidati da zinco (+5,8%) e rame (+4%), grazie alle importazioni record di rame a maggio. Rimbalzano anche i preziosi con l’argento in rialzo dell’1,8%. Infine positivi gli agricoli ad eccezione di zucchero e grano (entrambi hanno perso lo 0,2%).
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