I prezzi dei titoli del Tesoro Usa sono in fase di rally, spinti al rialzo da dati macroeconomici deludenti e vendite insistenti sul mercato azionario.
Il Bond del Tesoro Usa a 2 anni guida i rialzi, con il rendimento al minimo storico assoluto da quando questo titolo ha cominciato ad essere emesso nel 1972.
Cio’ ha rafforzato i rumors di un prossimo taglio dei tassi da parte della Federal Reserve per evitare che l’economia degli Stati Uniti ricada in recessione.
Alle 13:45 ora di New York, il benchmark T-Bond a 10 anni era quotato a 104,43, in rialzo di 0,71 con un rendimento del 4,30%. Il bond a 30 anni quotava 102,18, in rialzo di 0,84, con un rendimento del 5,23%.
I prezzi del Treasury a 5 anni sono stati fissati a 105,06, in crescita di 0,56, rendimento 3,22%, mentre il T-Bond a 2 anni ha toccato un prezzo di 100,46, in salita di 0,21, con un rendimento del 2,01%.
L’andamento dei titoli del Tesoro americano ha rafforzato le voci secondo cui la Federal Reserve si starebbe preparando ad una manovra straordinaria di ribasso dei tassi d’interesse a breve, per fronteggiare il forte peggioramento del quadro economico.
Il dato sulla disoccupazione di luglio ha gelato gli investitori a Wall Street, soprattutto per cio’ che concerne la creazione di nuovi posti di lavoro, nettamente inferiore alle stime.
Il fronte macroeconomico ha riservato in settimana una brutta sorpresa dopo l’altra, con tutti i principali indicatori in forte calo (fiducia dei consumatori, prodotto interno lordo, ordini alle fabbriche, attivita’ manifatturiera).
Alcuni grandi banche d’affari ne hanno subito tratto le conseguenze, prevedendo in certi casi una ricaduta in recessione dell’economia Usa (Stephen Roach di Morgan Stanley); e in altri casi – al fine di evitare che questo scenario si realizzi – prevedendo un taglio dei tassi da parte della Fed di 75 punti base prima della fine dell’anno.
Goldman Sachs ha pronosticato che i Fed Funds scenderanno entro la fine di dicembre all’1%, che costituirebbe il nuovo minimo storico assoluto per i tassi americani.
Anche i prezzi del future sull’Eurodollaro hanno registrato un’impennata, e cio’ conferma che il mercato sta gia’ prezzando la realizzazione delle aspettative su un calo dei fed funds al livello dell’1%.
I futures sui Federal Funds prezzavano una chance del 100% per un taglio dei tassi di 25 punti base entro dicembre rispetto a una chance del 75% prima del dato sulla disoccupazione.
Gli economisti della Goldman Sachs hanno detto di aspettarsi che la Fed tagli i tassi di 75 punti base entro la fine dell’anno, in risposta a una serie di dati macro-economici molto piu’ deboli rispetto alle attese.
“Nonostante i governatori della Fed siano dell’opinione, come noi, che una recessione a doppio minimo non faccia parte degli scenari reali – dicono all’ufficio studi della Goldman Sachs – siamo convinti che la Fed voglia trovare qualche forma di assicurazione extra contro il realizzarsi di questa possibilita’”.
L’indebolimento dell’economia si e’ fatto sentire anche in Borsa. ”L’ indice S&P 500 e’ calato sotto il livello di supporto di quota 875, giudicato “cruciale” perche’ e’ al livello mediano nel periodo tra i minimi dell’ottobre 1987 e i massimi del marzo 2000”, dice William Strazzullo, market strategist della State Street Global Markets in Boston.
I guadagni del T-Bond a 2 anni hanno contribuito ad un ulteriore accentuazione dell’inclinazione (irripidimento) della curva dei rendimenti. Lo spread dei bond a 2 e a 10 anni ha raggiunto fino a 227 punti base verso la fine della seduta venerdi’, rispetto ai 214 di media nel corso della settimana.
“L’irripidimento della curva e’ un chiaro segnale di conferma sul fatto che il trend di bonds forti, mercato azionario debole e dollaro in calo, resta al momento immutato”, in calo dice Strazzullo.