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SWAP: VERSO CREAZIONE CLEARING HOUSE COMUNE

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*Questo documento e’ stato preparato da MPS Capital Services ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori e clientela professionale ai sensi dell’allegato n.3 al
reg. n.16190 della Consob. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale
di WSI.

(WSI)- : in area Euro si è assistito ad un rialzo dei tassi di mercato a causa della corposa offerta di nuove emissioni governative. La Spagna e la Francia hanno collocato 11,6Md€ di bond. Lo spread 2-10 anni è calato da 175 a 171pb. In lieve calo i CDS a 5 anni ad eccezione di quelli legati alla Germania che sono lievemente aumentati aggiornando il livello record. La Federal Reserve ha dichiarato che è in corso una trattativa con la Bce, la FSA britannica e tedesca per regolare in via comune il mercato da 28.000Mld$ dei CDS. Ieri si sono incontrati per discutere l’applicazione di standard uniformi al mercato e fornire supporto tra le giurisdizioni. La creazione di una clearing house comune aggiungerebbe stabilità ai mercati annullando il rischio controparte, emulando il funzionamento già in essere sul mercato dei future su tassi governativi.

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Nel prossimo futuro sono attesi ulteriori incontri per sviluppare questa possibilità. Sul fronte macro i dati preliminari di febbraio hanno evidenziato un calo sia del settore manifatturiero sia di quello servizi, segnalando che la contrazione della crescita dovrebbe proseguire nei prossimi mesi. Sul decennale il supporto si colloca al 2,95%. Negli Usa tassi di mercato in rialzo malgrado il calo delle borse che ha portato l’indice Dow Jones ai minimi da 6 anni ed il sottoindice del comparto finanziario dell’S&P500 ai minimi dal 1995. Sul fronte macro l’indice del comparto manifatturiero pubblicato dalla Fed di Filadelfia, è arrivato ai minimi dalla metà degli anni ’80. Lockhart, presidente della Fed di Atlanta, ha ieri dichiarato di attendersi una ripresa solo modesta a fine anno, aggiungendo che vi sono rischi che le politiche finora adottate siano insufficienti o non tempestive.

. Sul fronte obbligazionario il comparto decennale continua ad oscillare tra il 2,6% ed il 3%, evidenziando come al momento ulteriori discese dei tassi richiedano verosimilmente l’annuncio dell’implementazione del quantitative easing su Treasury da parte della Fed. I tempi in tal senso sembrano essere sempre più vicini dopo che dalle minute della BoE è emersa l’esplicita richiesta al governo Uk di ottenere l’autorizzazione all’acquisto di Gilt. Oggi è atteso il dato sui prezzi al consumo di gennaio che potrebbe sancire l’inizio della fase deflattiva. Nel breve il supporto sul decennale è a quota 2,65%.

Valute: Dollaro in apprezzamento questa mattina dopo essersi spinto ieri fino a 1,2760. Continua a pesare il timore degli effetti negativi sull’area del salvataggio di paesi dell’Est Europa o anche della stessa area Euro, dopo le recenti parole in tal senso del ministro delle finanze tedesco. Il supporto chiave continua a stazionare in area 1,25 prima di ipotizzare il raggiungimento dei minimi del 2008 in area 1,23. Nonostante i ribassi dei listini azionari asiatici, l’apprezzamento dello Yen vs Euro e Dollaro è stato limitato. Verso Euro si colloca al di sotto della resistenza 120, mentre verso Dollaro ha creato un livello di resistenza a 92,45. Questa notte la BoJ ha dichiarato che le condizioni economiche del Giappone si sono deteriorate in modo significativo.

Materie prime: forte rialzo per il greggio Wti in seguito all’inatteso calo delle scorte Usa (-138.000 barili) la scorsa settimana. Si tratta del primo calo dell’anno. La volatilità è anche accentuata dall’imminente scadenza (oggi) delle contrattazioni del future con consegna marzo. In calo il gas naturale (-3,2%), ai minimi da oltre 6 anni. Positivi i metalli industriali guidati da nichel (+2,1%) e rame (+1,7%). Contrastati gli agricoli. In ribasso i metalli preziosi, in particolare l’argento (-2,5%).

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