(Teleborsa) – Modeste limature stanno registrando le borse europee a metà seduta, in una giornata che si prevede molto fiacca vista l’assenza del faro di Wall Street. I mercati finanziari a stelle e strisce, infatti, resteranno chiusi per continuare i festeggiamenti del 4 luglio. L’attenzione resta puntata sulle banche in attesa dell’esito degli stress test la cui diffusione è prevista per il 23 luglio. Intanto il ministro francese dell’economia, Christine Lagarde, ha detto che i risultati dei test mostreranno che “le banche in Europa sono solide e sane”. Quanto all’azione europea, il Ministro francese ha posto l’accento sulla necessità di tradurre in pratica i principi e la regolamentazione delineata in sede collettiva. Lagarde ha anche auspicato la creazione di un meccanismo che consenta di premiare gli istituti più solidi, tassando con maggior vigore quelli che mostrano un profilo più alto di rischio. Dal fronte macro il Pmi dei servizi della zona euro relativo al mese di giugno ha evidenziato un calo a 55,5 punti dai 56,2 del mese precedente mentre quello dell’Italia è sceso a 51,5 punti rispetto ai 53,7 di maggio. Sugli altri mercati storna un po’ l’euro, dopo la rimonta messa a segno la scorsa ottava. Il cross eur/usd sta trattando a 1,2518 dopo aver oltrepassato gli 1,26 nella seduta di venerdì. C’è attesa per la riunione di politica monetaria della Bce, in calendario giovedì, anche se le previsioni sui tassi d’interesse sono per un nulla di fatto. In lieve rialzo il prezzo del petrolio newyorkese a 72,39 dollari al barile mentre l’oro si attesta a 1.209 dollari l’oncia. Attorno alle 12.15, Zurigo mostra una timida flessione dello 0,17%, Parigi dello 0,15% e Bruxelles dello 0,07%. Ingessate Amsterdam -0,03%, Madrid -0,04% e Londra -0,09%. Leggera risalita solo per Francoforte +0,10%. A livello settoriale fanno bene soprattutto i retail mentre perdono terreno le materie prime. Tra le singole note resta in evidenza il colosso petrolifero britannico BP, alla ricerca di nuovi investitori potenzialmente interessati al 5-10% del capitale per rinsaldare l’indipendenza della compagnia. Lo rivela il Sunday Times, specificando che questa mossa mira a mettere in salvo BP da possibili scalate. Intanto i vertici della società sembrano traballare, almeno secondo quanto riporta il Financial Times. A rischio soprattutto la presidenza di Svanberg e la poltrona di ad di Tony Hayward, che potrebbero essere destituiti in agosto per non aver saputo gestire l’emergenza. BP ha comunicato di aver speso finora 3,12 miliardi di dollari per contrastare la fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico.
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