di Lorenzo Daglio* e Emanuele Furlan*
Inizio settimana relativamente tranquillo sul mercato delle valute, considerando la mancanza di importanti dati macro d’Oltreoceano. Il cross euro dollaro, dopo l’abbondante recupero da parte del greenback la settimana scorsa, ieri si è mosso in un trading range tra 1,336 e 1,334, senza alcuna incursione a ribasso sul supporto statico a 1,3318. La forza di questo supporto si evince dal fatto che su tale livello passa la media semplice a 100 giorni, media che non è mai stata rotta a ribasso dall’ottobre 2006. Nel medio-lungo il sentiment rimane rialzista, a conferma dell’ottima congiuntura in Eurolandia, mentre il dollaro rimane dipendente dal settore immobiliare, la cui crisi potrebbe durare ancora a lungo, come sostenuto da Ben Bernanke la settimana scorsa, e dal clima di incertezza che regna sull’economia americana, viste le indicazioni altalenanti di questi ultime settimane. Da sottolineare l’intervento avvenuto nella notte da parte della Royal Bank of New Zealand, che è intervenuta sul mercato vendendo la divisa locale dopo i nuovi massimi fatti registrare venerdì a 0,7640 dopo il rialzo a dei tassi di riferimento. L’intervento era comunque atteso, anche se da una minoranza degli analisti, visto che lo stesso governatore Alan Bollard aveva definito “estrememante elevato e lontano dalla logica dei fondamentali” il cambio, soprattutto nei confronti del dollaro americano. Il cross è infatti rientrato sotto 0,75 contro dollaro, mentre l’euro ha recuperato più di una figura dai minimi in area 1,7485; riteniamo che lo storno possa essere graduale e continuare anche nei prossimi giorni, visto che le mosse operative degli istituti centrali non hanno un carattere mordi e fuggi, ma si consolidano in un lasso di tempo più dilatato. Ritorna sui minimi relativi il franco svizzero, dopo lo strappo a rialzo che aveva caratterizzato l’inizio della scorsa settimana. La rottura di 1,655 potrebbe riportare il cross euro-franco svizzero sui massimi sopra 1,66, mentre il cross dollaro-franco svizzero potrebbe rivedere 1,24, anche se la riunione della Swiss National Bank prevista per giovedì (gli analisti si aspettano un ritocco a rialzo dei tassi) potrebbe ridare fiato alla valuta svizzera, ritenuta sottovaluta dallo stesso board dell’istituto centrale svizzero. Stabile lo yen dopo il recupero della scorsa settimana, aiutato anche dalla revisione al rialzo del Pil del 1° trimestre 2007 pubblicato nella notte.
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