Il Nasdaq Europe, la filiale europea del primo mercato tecnologico americano chiude i battenti. Ad annunciarlo sono i vertici statunitensi del listino, accora scottati dallo scoppio della bolla di Internet. Dal quartier generale di New York, il board del Nasdaq – riunitosi nella serata di ieri in via straordinaria – ha deciso di dire basta alle operazioni nel Vecchio Continente disponendo la chiusura del mercato di stanza a Bruxelles, nato nel 2001 quando il Nasdaq subentrò all’Easdaq. La chiusura del Nasdaq Europe – per la quale non è stata formulata ancora una data precisa – segue l’abbandono, lo scorso anno, del Nasdaq Japan e lascia presagire, l’addio anche al Nasdaq Deutschland, da poco aperto a Berlino, su cui verrà presa una decisione “entro la fine dell’anno”. Al tempo della sua nascita, il Nasdaq Europe, ospitava 60 società quotate, poi scese fino alle attuali 30. Molte di queste – in base a quanto riportato dalla stampa statunitense – sono già in contatto con il London Stock Exchange, individuato come la loro nuova casa. Universalmente riconosciuto come il primo listino tecnologico internazionale, il Nasdaq sta attraversando una fase di appannamento, dopo i fasti legati al boom della new economy vissuti sul finire degli anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio. Per questo, il suo board ha deciso di focalizzare la propria azione sugli Stati Uniti senza disperdere energie nelle filiali d’Oltreoceano, considerate – svanito il sogno di Internet – inesorabilmente marginali. (ANSA).