Roma – I leader europei raggiungono un accordo con banche private e assicuratori (TESTO SOTTO). Le perdite sui bond greci detenuti saranno dunque del 50%. Lo scopo è quello di aiutare il paese ad alleggerire la pressione del debito e cercare dunque di contenere la crisi che ormai da due anni colpisce la regione.
LA LETTERA COMPLETA SUGLI ESITI DEL SUMMIT
Accordo raggiunto dopo più di 8 ore di trattative intense, alla quale hanno partecipato banchieri, capi di stato, governatori di banche centrali e il Fondo monetario internazionale. Accettando delle perdite del 50% il debito della Grecia si ridurrà di €100 miliardi, portando dunque il rapporto debito/Pil dal 160% attuale al 120% nel 2020.
La Grecia dovrebbe ora avere a disposizione un nuovo pacchetto di aiuti entro il 2012. Il valore dovrebbe raggiungere €130 miliardi, secondo quanto dichiarato da una fonte europea, oltre i €109 miliardi precedentemente concordati a luglio.
“Se riusciremo ad implementare velocemente le riforme, (il ritorno al mercato) non sarà nel 2021, ma molto prima”, ha detto il Primo ministro della Grecia George Papandreou. In un report sulla sostenibilità del debito ellenico negli inizi di ottobre, il Fondo monetario internazionale aveva dichiarato che il paese non sarebbe stato capace di vendere bond ad investitori privati per almeno 10 anni.
Oltre agli accordi sulla partecipazione del settore privato alla Grecia, è stata raggiunta l’intesa anche sul fondo “salva-stati”, l’European Financial Stability Facility (EFSF). Dei €290 miliardi a disposizione (togliendo ai €440 miliardi i fondi già utilizzati per aiutare Irlanda, Portogallo e Grecia), circa €250-€270 miliardi subiranno un leverage di 4-5 volte, portando dunque la potenza di fuoco a €1 trilione.
I leader Ue credono che tale somma sarà sufficiente per contrastare i timori anche su Spagna e Italia, rispettivamente la quarta e la terza più grande economia della regione.
Riguardo l’Italia, dal summit Ue dicono di “apprezzare il piano di crescita avanzato dall’Italia, attraverso riforme strutturale e di consolidamento delle finanze”.
Apprezzati anche gli sforzi sulla riduzione del debito: “lodiamo l’impegno di raggiungere la parità di bilancio entro il 2013 e un surplus nel 2014, portando dunque il rapporto debito/Pil al 113% nel 2014, così come l’introduzione di una regola nella costituzione entro metà 2012”.
“Notiamo degli sforzi da parte dell’Italia per riformare la legge sul lavoro e in particolar modo sulle regole e procedure di licenziamento, e di rivedere il sistema di benefit ai disoccupati, attualmente fragmentato, entro la fine del 2011, tenendo conto dei limiti di bilancio”.
“Prendiamo nota del piano per aumentare l’età pensionabile a 67 anni entro il 2026 e consigliamo di definire entro fine anno il processo per raggiungere quest’obiettivo”.
A seguito della notizia positiva sui negoziati, l’euro è tornato ad apprezzarsi contro il dollaro americano, al momento registrando un balzo dello 0,61% a $1,3967. Moneta unica su anche contro gli altri principali rapporti di cambio, tra i quali yen giapponese, franco svizzero e sterlina inglese.
I RISULTATI DEL SUMMIT
Main results of Euro Summit
The euro is at the core of our European project of peace, stability and prosperity.
We agreed today on a comprehensive set of measures to restore confidence and address the current tensions in financial markets. These measures reflect our unwavering determination to overcome together the current difficulties and to take all the necessary steps toward a deeper economic union commensurate with our monetary union.
Today we agreed on the following:
1. An agreement that should secure the decline of the Greek debt to GDP ratio with an objective of reaching 120% by 2020. Euro area Member States will contribute to the PSI package up to 30 bn euro. The nominal discount will be 50% on notional Greek debt held by private investors. A new EU-IMF multiannual programme financing up to 100 bn euro will be put in place by the end of the year. It will be accompanied by a strengthening of the mechanisms for the monitoring of implementation of the reforms.
2. The significant optimisation of the resources of the EFSF, without extending the guarantees underpinning the facility. The options agreed will allow the EFSF resources to be leveraged.
The leverage effect of both options will vary, depending on their specific features and market conditions, but could be up to 4 or 5, which is expected to yield around 1 trillion euro (around 1.4 trillion dollars). We call on the Eurogroup to finalize the terms and conditions for the implementation of these modalities in November. In addition, further cooperation with the IMF will be sought to further enhance the EFSF resources.
3. A comprehensive set of measures to raise confidence in the banking sector by (i) facilitating access to term-funding through a coordinated approach at EU level and (ii) the increase in the capital position of banks to 9% of Core Tier 1 by the end of June 2012. National supervisors must ensure that banks’ recapitalisation plans do not lead to excess deleveraging.
4. An unequivocal commitment to ensure fiscal discipline and accelerate structural reforms for growth and employment. Particular efforts are being deployed by Spain. New strong commitments on structural reforms have been made by Italy. Portugal and Ireland will continue their reform programmes with the support of our crisis mechanisms.
5. A significant strengthening of economic and fiscal coordination and surveillance. A set of very specific measures, going beyond and above the recently adopted package on economic governance, will be put in place.
6. Ten measures to improve the governance of the Euro area.
7. A mandate to the President of the European Council, in close collaboration with the President of the Commission and the President of the Eurogroup, to identify possible steps to strengthen the economic union, including exploring the possibility of limited Treaty changes. An interim report will be presented in December 2011. A report on how to implement the agreed measures will be finalised by March 2012.