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Summers: “Bond pandemici sarebbero vittoria per tutti”

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NEW YORK (WSI) – Il mondo non sta investendo abbastanza denaro nei sistemi di protezione dalle epidemie e dalle malattie pandemiche, in confronto ai rischi relativi.

Secondo Larry Summers, ex capo del Tesoro Usa, dopo tutto quello che è successo negli ultimi anni, sembra assurdo che il mondo della finanza non abbia ancora pensato a uno strumento finanziario innovativo che possa affrontare i problemi reali della gente vera.

L’idea è potenzialmente molto potente: un’entitĂ  pubblica potrebbe emettere agli investitori bond destinati a fare default in caso di un evento epidemico, assicurando al contempo la disponibilitĂ  di risorse per rispondere prima che l’evento assuma proporzioni pandemiche.

Bond di questo tipo, spiega Summers sul Financial Times, sono spesso collocati per mobilitare risorse che vengano usate in caso di uragani, terremoti e altre catastrofi naturali. Si tratta dei cat-bond, che offrono alti rendiemnti agli investitori che in cambio prendono rischi che non sono prevedibili e che non hanno niente a che fare con i rischi legati a un ribasso di un ciclo economico o finanziario.

La Banca Mondiale si serve di strumenti innovativi finanziari per mitigare diverse minacce nel mondo, come la povertĂ .

Se le risorse immense di cui dispongono i mercati internazionali sono utilizzate per fornire polizze assicurative e una disciplina finanziaria di cui le risposte coordinate alle pandemie hanno disperato bisogno.

E in un’epoca di tassi zero, gli investitori accoglierebbero a braccia aperte un veicolo di investimento in cui mettere i propri soldi.

Non sorprende – dice l’ex consulente economico di Obama – che al dibattito su un nuovo bond per finanziare i soccorsi in caso di emergenza panemica abbiano partecipato in tantissimi. Si è svolto durante la riunione annuale organizzata dalla Banca Mondiale e dal Fondo Monetario Internazionale a Lima, in PerĂą, a cui ha preso parte anche Summers.

I due ostacoli da superare prima di vedere queste emissioni prendere la luce sono: prima bisogna trovare un prezzo giusto. La storia dei cat-bond insegna che perchĂ© l’investitore sia disposto ad accettare l’1% di chance di default, chiede in cambio di avere un premio di rendimento del 3%. Lo stesso discorso si può fare con i bond pandemici.

Il secondo problema da risolvere è quello di trovare un contratto che sia adatto e che specifici esattamente in quali circostanze il bond farebbe default. Ovviamente per gli investitori dev’essere qualcosa di oggettivo che rispetti modelli rigorosi. Le organizzazioni sanitarie come l’OMS, da parte loro, sperano invece che ci sia massima flessbilitĂ , in modo che queste risorse finanziarie possano contribuire a riformare i sistemi di intervento sul posto e a dare una risposta rapida all’istante in cui si verifica una situazione epidemica. BisognerĂ  trovare una soluzione che metta tutti d’accordo.

“Penso che questi problemi si possano risolvere. Ma la retorica della collaborazione tra gli attori in campo non basta. Ci vuole ben altro: ci vogliono idee buone e trattative serie”. Se i bond pandemici vedranno la luce sarĂ  una “vittoria per tutti”.

Fonte: Financial Times

(DaC)