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Sulle spalle dell’euro tutto lo scetticismo sull’Europa

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MILANO – Il cambio Eur/Usd quota a 1,3820 mentre il petrolio Wti scambia a USD104,80 al barile. In rialzo stamane l’apertura sul Bund tedesco a 122 (+0,40%).

Sul mercato dei cambi, persiste il momento di debolezza dell’euro nei confronti del dollaro, con gli operatori che ritengono probabile un’ulteriore frenata della valuta unica. A pesare sull’euro, in vista anche del vertice dei capi di stato di domani, è lo scetticismo del mercato su come l’Europa riuscirà a gestire e superare la crisi debitoria che grava sulla regione. Uno scetticismo che per ora mette in secondo piano le aspettative per un imminente rialzo dei tassi da parte della Bce. Lunedì il cambio si era spinto fino al massimo da quattro mesi di 1,4037, ma ora gli analisti tecnici guardano all’importante livello di supporto individuato in area 1,3810.

Sul fronte delle commodities, quotazioni petrolifere di nuovo in risalita di pari passo con la prosecuzione degli scontri armati in Libia: ieri in particolare le forze fedeli al regime del colonnello Gheddafi hanno bombardato oleodotti e impianti di stoccaggio nelle zone di Es Sider, Ras Lanuf e Sidra: i danni causati, secondo molti osservatori, avranno ripercussioni di lungo termine sulla capacità di esportazione del paese.

OBBLIGAZIONI E MONETARIO

Apertura in rialzo per i futures Bund, con guadagni che si sono fatti più ampi dopo la notizia del taglio del rating spagnolo da parte di Moody’s. L’agenzia ha abbassato il rating sovrano del paese di un ‘notch’ a Aa1, con outlook negativo.

D’altra parte i governativi tedeschi beneficiano del rialzo di ieri dei Treasuries, aiutati a loro volta dal buon esito dell’asta di governativi americani, e in generale del clima di cautela verso il debito periferico che ha portato negli ultimi giorni ai record i rendimenti sui titoli greci e portoghesi.

BORSE EUROPEE

Le borse europee hanno aperto in ribasso questa mattina sulla scia del rincaro del greggio, che ha alimentato i timori sulla crescita globale con l’intensificarsi delle tensioni in Libia.

I titoli minerari dovrebbero essere sotto i riflettori dopo i deboli dati commerciali cinesi, con i prezzi del rame scivolati sulla scia di importazioni che hanno mancato le attese.

A catalizzare l’attenzione degli operatori sarà inoltre la decisione sui tassi di interesse della Bank of England, con gli analisti che si aspettano una conferma dei tassi ai minimi record dello 0,5% in un contesto di ripresa britannica ancora fragile.

A deprimere il sentiment del mercato potrebbe contribuire la decisione di questa mattina da parte di Moody’s di abbassare il rating della Spagna a ‘AA2’ da ‘AA1’ con outlook negativo.

Sul fronte corporate, focus questa mattina su Deutsche Post, che ha riportato nel 4Q10 un utile netto a EUR487 mln, a fronte di ricavi a EUR13,87 mld; la società si attende un ebit 2011 compreso tra EUR2,2-2,4 mld.

PIAZZA AFFARI

Piazza Affari ha aperto in calo stamane, con l’indice FTSE/MIB in zona 22.200 pts.

Focus questa mattina su Finmeccanica dopo che ieri il Cda ha deliberato la cessione del 45% di Ansaldo Energia a First Reserve Corporation. Ansaldo Energia è stata valorizzata EUR1,233 mld. Finmeccanica incassa una plusvalenza di EUR450,0 mln.

Occhi puntati anche su Enel Green Power, che ha chiuso il 2010 con un utile netto in crescita dell’8,1%; il Cda proporrà la distribuzione di un dividendo di 2,72 centesimi per azione.

Focus infine su TerniEnergia, che ha incassato da Milis Energy la seconda rata di pagamento per complessivi EUR11,88 mln per la costruzione di due parchi solari su serra in Sardegna con potenza complessiva di circa 12 MWp, ultimati lo scorso dicembre.

Infine la società attiva nella vendita di abbigliamento online Yoox ha archiviato il 2010 con un utile netto più che raddoppiato.

In agenda oggi i Cda sui risultati di Aeroporto Firenze, Azimut, Banca Generali, Cairo, Camfin, Cir, Cofide, Credito Bergamasco, Eni, Fullsix, Gemina, Lottomatica.

EVENTI SOCIETARI

Aeffe (EUR0,929): il gruppo del lusso ha registrato una perdita netta
di EUR12,5 mln nel 2010 e un Ebitda positivo per EUR3,54 mln.

Azimut (EUR7,545): attesi i dati del 2010.

Campari (EUR4,668): gli analisti di Goldman Sachs hanno limato al ribasso il target price da EUR5,50 a EUR5,40.

Eni (EUR17,77): presenta a Londra il nuovo piano industriale 2011-2014.

Finmeccanica (EUR9,265): ha sottoscritto un accordo con First Reserve Corporation, fondo di investimento americano specializzato nel settore dell’energia, per la cessione di una quota del 45% di Ansaldo Energia.

Igd (EUR1,55): la società immobiliare ha archiviato il 2010 con un
utile netto in crescita di oltre il 40%.

Telecom Italia (EUR1,144): ha acquistato il 10% del capitale di Sofora Telecomunicaciones, holding di controllo di Telecom Argentina, dal partner locale Werthein per USD145,0 mln, incrementando dunque la propria partecipazione dal 58% al 68%. L’aumento della quota in Sofora porta l’economic interest del gruppo Telecom Italia in Telecom Argentina al 21,1% dal precedente 18,3%.

MACRO, CAMBI E COMMODITIES

Sul fronte macro, in primo piano la politica monetaria con la decisione sui tassi di Banca d’Inghilterra e la pubblicazione del bollettino mensile della Bce. Bank of England dovrebbe confermare il costo del denaro a dispetto delle divisioni tra i nove membri nel consiglio che conduce la politica monetaria, tre dei quali hanno votato in favore di una stretta a febbraio.

Tra i numerosi dati economici di oggi, da segnalare la produzione industriale italiana di gennaio, attesa in rafforzamenhto allo 0,5% su mese dallo 0,3% di dicembre; su anno le stime indicano un +5,2%, rispetto al +5,4% precedente.

Nel pomeriggio, poi, focus sui dati Usa: la bilancia commericale di gennaio, per cui si stima un deficit in allargamento a USD41,5 mld dai precendeti USD40,6 mld, e le richieste di sussidi di disoccupazione, previste in leggero rialzo nell’ultima settimana a 378.000 unità.

La Cina ha registrato il deficit commerciale più ampio da 7 anni a questa parte: in febbraio si è attestato a EUR7,3 mld, a fronte di attese per un surplus di quasi EUR5 mld. Pesa, sul dato, la lunga festività del capodanno cinese che ha notevolmente limitato l’export (+2,4% su anno in febbraio da +37,7%; -23% su mese). Più 19,4% per l’import dal +51% di gennaio.

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