Se lo Stato non vuole la fusione di Gdf con Suez deve proporre alternative al progetto. Lo dichiara ieri l’amministratore delegato di Gdf, Jean-François Cirelli. “Quello che mi interessa – dice Cirelli – è lo sviluppo e l’avvenire della mia azienda. Se non si vuole più questo progetto o se domani un nuovo Governo dice io non lo porto avanti, che si vuole fare di Gdf?”, spiega. “Sono fiducioso su questo progetto, ma naturalmente intendo rispettare la scelta degli azionisti e in primo luogo lo Stato, che detiene l’80 per cento”, aggiunge. “All’azionista che mi dovesse dire che non apprezza il progetto, gli direi, va bene, ma per lei qual è l’alternativa?”, conclude il manager di Gdf.
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