Esistono grandi spazi di crescita in Sud Africa per gli investimenti italiani. Lo sostiene Assocamerestero (l’associazione delle Camere di commercio italiane all’estero) alla vigilia della missione di Confindustria, che si terrà da domani al prossimo 12 luglio, quando è previsto l’arrivo del ministro degli Esteri, Massimo D’Alema e del ministro per il Commercio internazionale, Emma Bonino. Secondo la Camera di commercio italiana locale, con un tasso di crescita previsto tra il 5 e 6 per cento entro il 2008 il Sud Africa è infatti uno sbarco obbligato delle Pmi.
Il made in Italy rappresenta il 73 per cento del nostro export in Sud Africa, che ha registrato un aumento tra il 2004 e il 2006 del 29,5 per cento e ancora più forti sono le prospettive di crescita secondo la Camera italiana. La meccanica rimane in testa con 517,8 milioni di euro di esportazioni lo scorso anno e una variazione del 19,5 per cento nei primi tre mesi del 2007 rispetto allo stesso periodo 2006.
Le aspettative della comunità imprenditoriale locale (la Camera di commercio italiana nel Paese in occasione dell’iniziativa ha organizzato incontri d’affari con 200 imprenditori) sono di un forte aumento degli scambi bilaterali Italia-Sud Africa. Un’occasione importante per il rafforzamento delle relazioni economiche e commerciali con l’Italia e di approfondimento delle opportunità di investimento offerte dal Sud Africa. Le principali opportunità riguardano soprattutto i settori turistico, minerario, edile, agricolo e della meccanica.
“Un’economia importante, da sola un terzo del Pil dell’Africa australe, che negli ultimi dieci anni ha subito notevoli miglioramenti con un sistema politico stabile – afferma il presidente della Camera di commercio in Sud Africa, Giovanni Ravazzotti – un sistema bancario tra i più avanzati, una moneta locale che si è stabilizzata e una tendenza costante all’espansione grazie anche all’aumento del reddito disponibile e del consumo interno. Il livello di inflazione è il più basso registratosi negli ultimi vent’anni, attualmente del 4 per cento circa. Tutto ciò – osserva Ravazzotti – porterà a un tasso di crescita previsto tra il 5 e 6 per cento entro il 2008”.
Un Paese strategico che offre grande spazio di crescita per gli investimenti italiani nel mercato dell’area sub equatoriale, che conta 300 milioni di persone. Tuttavia la quota di mercato dei produttori italiani è ancora inferiore rispetto a quella degli altri maggiori Paesi industrializzati.
“Occorre superare la percezione errata che si ha del Sud Africa come un paese a rischio – conclude il presidente della Camera di commercio in Sud Africa – ci vorrebbero giovani imprenditori che investissero nel Paese a livello produttivo”.