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Strauss-Khan a processo, tre avvocati per la donna “senza volto”

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New York – In quella che e’ stata un’udienza lampo Dominque Strauss-Kahn si e’ presentato oggi davanti ai giudici di New York per ascoltare le accuse contro di lui e per poi dichiararsi non colpevole. L’ex direttore del FMI deve rispondere di presunto stupro e sequestro di persona ai danni di una cameria dell’albergo Sofitel di New York. Il caso potrebbe durare mesi.

Tre settimane dopo l’arresto di Strauss-Kahn, della sua presunta vittima si sa ancora molto poco. E anche oggi, nel corso della prima udienza del processo contro l’ex direttore del Fondo Monetario Internazionale, la donna che lo accusa non c’era.

“People from the State of New York versus Dominique Strauss-Kahn”; cosi’ si intitola il fascicolo aperto il 15 maggio dalla giustizia americana, in cui il nome della donna non compare. I magistrati dell’accusa non possono rivelare chi sia, eppure la ‘donna senza volto’ ha gia’ tre avvocati: un trio molto aggressivo. Il primo, e’ Jeffrey J. Shapiro, che si e’ costruito una carriera sugli errori sanitari.

Al suo fianco, Kenneth P.Thomson, un avvocato di successo afro-americano, specialista in discriminazioni, che ha recentemente ottenuto una condanna di 8 milioni di dollari in un caso di molestie sessuali.

A completare il ‘commando’, un altro avvocato molto conosciuto e noto: Norman Siegel, a lungo alla guida del New York Civil Liberties Union, un’istituzione a sinistra dei democratici, che prende spesso le parti di cause indifendibili (per esempio il rispetto dei diritti dei detenuti di Guantanamo). Il 25 maggio, i tre avvocati si sono incontrati per valutare la possibilita’ anche di un’azione civile contro l’ex direttore dell’Fmi.

Quel poco che e’ noto della donna e’ che ha 32 anni, e’ un’immigrata proveniente dall’Africa occidentale e lavorava da tre anni al Sofitel di Times Square. I media in realta’ hanno rivelato il suo nome (Nafissatou Diallo), ma molti quotidiani -eccetto che in Francia, dove le leggi sono diverse- non l’hanno pubblicato. E sebbene alcuni reporter ne abbiano seguito le tracce fino all’edificio di Harlem dove abitava -e persino al villaggio della Guinea di cui e’ originaria- si sa pochissimo della sua vita personale.

Attualmente non si sa dove sia. I suoi avvocati la difendono tanto dalla curiosita’ dei giornalisti che dal tentativo dei legali di Strauss-Kahn di avvicinarla, magari per interrogarla prima del processo. Al momento il miglior alleato della cameriera e’ proprio la stampa Usa che, in base a un codice auto-imposto, protegge l’identita’ delle presunte vittime di uno stupro.

Quanto ai ‘paparazzi’, probabilmente al momento trovano troppo costoso cercarla, quando possono avere senza fatica decine di ‘starlette’ e dive di Hollywood, le cui foto vengono comunque pagate a migliaia di dollari. Quanto al futuro, quando il processo guadagnera’ attenzione mediatica, chissa’ cosa succedera’.

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New York – Accusato di stupro da una cameriera di un albergo di Times Square, Dominique Strauss-Kahn torna oggi nell’aula aula di un tribunale americano. Di fronte al giudice della Corte Suprema di New York, Michael Obus -lo stesso che il 19 maggio gli concesse la liberta’ su cauzione- Dsk ascoltera’ i capi di imputazione e dovra’ dire se si dichiara colpevole o meno.

Sara’ la prima volta, dopo l’arresto, che l’uomo che sembrava destinato a scalzare Nicolas Sarkozy dall’Eliseo, parlera’ in pubblico dopo l’arresto. Dsk si dichiarera’ non colpevole: lo ha confermato il suo legale, Benjamin Brafman, che alla vigilia dell’udienza preliminare si e’ detto fiducioso del rilascio del suo cliente.

Secondo gli esperti, la difesa puntera’ sul rapporto consensuale fra Strauss-Kahn e la cameriera: cerchera’ cioe’ di istillare il dubbio nella giuria screditando la vittima, che avrebbe agito per un ritorno economico.

E’ probabile inoltre che gli avvocati puntino il dito sulle irregolarita’ commesse della polizia nella cattura dell’ex direttore del Fmi, che rischia fra i 25 e i 75 anni di carcere. In aula si affronteranno due pezzi ‘da novanta’ del foro americano.

Da una parte Benjamin Brafman, il 62enne avvocato di Dsk, ebreo, conservatore, celebre per aver difeso Michael Jackson dalle accuse di pedofilia. Dotato di un solido senso dello humour e una tattica pugnace, Brafman e’ considerato uno ‘squalo’ dai colleghi, a cominciare dall’ex procuratore Walter Mack, con il quale si scontro’ in aula negli anni ’80 nel processo contro la mafia newyorkese.

Dall’altra parte, ci sara’ Cyrus Vance Jr, da appena due anni procuratore distrettuale di Manhattan, 55 anni, figlio dell’ex segretario di Stato di Jimmy Carter, rappresentante dell’establishment bianco e protestante, che affronta sicuramente il caso piu’ importante della sua carriera. Rimarra’ invece accuratamente protetta la donna che lo accusa.

“People from the State of New York versus Dominique Strauss-Kahn”, si intitola la cartella aperta il 15 maggio dalla giustizia americana, in cui il nome della donna non compare e che ha, come avvocati, un trio molto aggressivo. Il primo, e’ Jeffrey J. Shapiro, che si e’ costruito una carriera sugli errori sanitari.

Al suo fianco, Kenneth P.Thomson, un avvocato di successo afro-americano, specialista in discriminazioni, che ha recentemente ottenuto una condanna di 8 milioni di dollari in un caso di molestie sessuali.

A completare il ‘commando’, un altro avvocato progressista che in passato ha difeso cause “indifendibili” come il rispetto dei diritti dei detenuti di Guantanamo. Il 25 maggio, i tre avvocati si sono incontrati per valutare la possibilita’ anche di un’azione civile contro l’ex direttore dell’Fmi.