(New York) – Wall Street ha dato il benvenuto, seppur cauto, al nuovo piano di emergenza europeo per affrontare la crisi finanziaria della Grecia, ma alcuni strategist dicono che non basta ad alleggerire il debito che pesa sulla zona euro nel lungo periodo. “Ci sono molti dettagli da chiarire. Tuttavia, in linea di massima, i leader europei hanno affrontato la crisi” dice Richard Franulovich, strategist a Westpac a New York. “Per ora sembra che abbiamo affrontato i problemi. Questo non risolve la questione nel lungo termine, però,” aggiunge.
I leader della zona euro ieri hanno trovato un accordo su un secondo pacchetto di aiuti alla Grecia. Il piano vale in totale circa 150 miliardi di euro. I paesi della moneta unica europea si sono accordati anche su termini più agevolati per i finanziamenti a Irlanda e Portogallo.
I leader dei 17 paesi della zona euro hanno detto che useranno il loro fondo di salvataggio Efsf da 440 miliardi di euro in modo diverso così da offrire agli Stati come la Spagna e Italia finanziamenti in caso di inadempienza greca.
Gli strategist del mercato negli Stati Uniti, già impegnati a seguire la crisi di debito nel loro paese, stanno ancora studiando attentamente il piano e dicono che rappresenta un compromesso tra i leader politici della zona euro, profondamente divisi.
Il secondo pacchetto alla Grecia prevede un pacchetto per mano pubblica di 109 miliardi da qui al 2014, mentre il contributo netto del settore privato è di 37 miliardi a cui si aggiunge un buy back da 12,6 miliardi, per un totale complessivo di 160 milirdi. Al fondo è permesso acquistare obbligazioni sul mercato secondario, se la Banca centrale europea lo ritiene necessario per combattere la crisi, un’arma potenzialmente nuova e potente nel loro arsenale. Inoltre il fondo potrà, secondo lo stile-Fmi, offrire ai paesi linee di credito flessibili, prima che vengano tagliati fuori dal mercato.
“Il discorso di un Fondo monetario europeo è molto importante, perché questo potrebbe cambiare sostanzialmente l’architettura finanziaria globale e fornire un sostegno a livello regionale all’Unione europea” dice Kathy Lien, direttore della ricerca di GFT a Jersey City. “E’ certamente un grande passo nella giusta direzione”.
Alcuni analisti avvertono però che l’accordo non rappresentava un taglio sufficientemente grande dell’ammontare di debito che la Grecia deve ancora sostenere e non fornisce alcuna correzione nel lungo termine alla crisi del debito in Europa. “Questo è in realtà solo un calcio al barattolo lungo la strada. Questi paesi hanno bisogno di una ristrutturazione seria e rigida. Non penso lo sia e gli swap di debito raramente funzionano” dice Win Sottile, responsabile globale dei mercati emergenti di Brown Brothers Harriman a New York.