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STRATEGIE VINCENTI: ORSO DI GIORNO, TORO DI NOTTE

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Secondo la banca Goldman Sachs gli investitori dovrebbero approfittare del buio e dormire sonni tranquilli: dal 1993 ad oggi, infatti, conservare i titoli Usa di notte, per poi venderli il giorno successivo, avrebbe significato guadagni quadruplicati.

Acquistare l’ETF sull’indice Standard & Poor’s 500 (o investire su un fondo che ricalca l’andamento del benchmark azionario Usa) alla fine delle contrattazioni e venderlo il giorno seguente avrebbe fruttato un rendimento del 309% dal 1993 ad oggi, secondo quanto riferito in una lettera ai clienti dall’analista Peter Berezin. La strategia opposta avrebbe originato una perdita del 53%.

Gli investitori e i trader negli Stati Uniti sono infatti diventati sempre piu’ riluttanti a conservare i titoli di notte, quando non sono in grado di reagire ai cali degli altri mercati oltreoceano, spiega Berezin.

L’S&P 500 ha perso il 54% dai livelli record di ottobre 2007, prima che lo scoppio della crisi creditizia e il fallimento di alcune banche, tra cui Lehman Brothers, ha affossato i titoli azionari, mentre l’indice della volatilita’ Chicago Board Options Exchange Volatility Index, il cosiddetto indicatore della paura degli investitori, e’ piu’ che raddoppiato.

“Un numero sempre piu’ alto di investitori preferisce non mantenere le posizioni nella notte, il che significa vendere al suono della campanella (compromettendo i profitti intraday) e comprare all’apertura dei mercati”, si legge nella nota. “Una tale avversione al rischio ‘notturno’ e’ probabile che sia piu’ elevata durante un periodo ribassista”.

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Il differenziale tra i prezzi alla chiusura dei mercati e quelli all’apertura si e’ ampliato sino a 9 punti base da ottobre 2008, secondo lo studio, a fronte di una media a lungo termine di 5 punti base. Un punto base equivale allo 0.01%. Questo significa che la strategia proposta da Berezin avrebbe portato un ritorno degli investimenti del 507% in questo lasso di tempo.

Il modo migliore per generare profitti e’ dunque quello di mantenere l’S&P500 nelle ore notturne, per poi adottare una tattica “short” nell’arco delle normali contrattazioni. L’analista riconosce che una strategia cosi’ intensa ha tuttavia anche dei costi. Chi vende allo scoperto non fa altro che prendere in prestito titoli scommettendo sul ribasso degli stessi, in modo da riacquistarli ad un prezzo vantaggioso prima della scadenza del prestito.

Lo scorso 6 marzo l’indice allargato americano e’ scivolato sino a quota 666.79, sui minimi giornalieri di oltre 12 anni. Dall’inizio dell’anno il benchmark ha bruciato il 20%.

“Anche se una persona e’ solita rifarsi a strategie caratterizzata da scambi meno intensi, le analisi riportate sopra suggeriscono che il prezzo da pagare per chi volesse evitare il rischio di conservare i titoli di notte e’ alto”, ha scritto Berezin.

Fonte: Bloomberg