
ROMA (WSI) – “La testimonianza del capo dello Stato Giorgio Napolitano è l’ultima possibilità di approfondire la portata dei timori espressi da D’Ambrosio”. Lo ha detto il pm Nino Di Matteo, nel corso del suo intervento durante il processo sulla trattativa tra Stato e mafia, ripreso stamani nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo dopo la pausa estiva.
Di Matteo è tornato a chiedere l’audizione del presidente della Repubblica, dopo che lo scorso maggio la Corte d’Assise di Palermo, presieduta dal giudice Alfredo Montalto aveva definito “legittima” l’audizione di Napolitano su temi relativi al processo, ma non sui contenuti delle telefonate intercettate tra lui e il consigliere giuridico del Quirinale, Loris D’Ambrosio, e distrutte su ordine della Corte Costituzionale.
Per il pm palermitano, ascoltare Napolitano potrebbe aiutare a far luce sulle preoccupazioni di D’Ambrosio, morto il 26 luglio 2012, ed espresse in una lettera del 18 giugno 2012, in cui D’Ambrosio esprimeva il timore di essere diventato uno scudo per “indicibili accordi”.
(TMNews)