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(WSI) –
Rallenta la spesa personale, termometro dei consumi privati, negli Stati Uniti che a giugno ha registrato una variazione corrispondente a +0,4%. La dinamica dei prezzi al netto di cibo e petrolio ha segnato +0,2%. Quanto ai redditi personali, sono saliti dello 0,6%. Tutti i dati sono in linea con le attese.
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Per quanto riguarda le spese personali, ha indicato il dipartimento del commercio, il rallentamento rispetto a maggio (quando avevano registrato un incremento dello 0,6%) è dovuto principalmente all’aumento dei prezzi della benzina, che pesano di più sul reddito dei cittadini statunitensi. L’inflazione ‘core’ sulla base delle spese al consumo personali (esclusi ‘energy’ e alimentari) è stata dello 0,2% mensile e del 2,4% annuo. Per quest’ultimo dato si tratta del ritmo più celere dall’aprile 1995.
Contro le attese, sale a luglio l’indice Ism che sintetizza l’ andamento del comparto manifatturiero negli Usa che ha fatto un balzo a 54,7 dai 53,8 punti
precedente. Gli analisti si attendevano invece un calo a 53,5. Sono Migliorati i sotto indici della produzione (a 57,6 da 55,1), dei prezzi pagati (a 78,5 da 76,5), dell’occupazione (a 50,7 da 48,7), delle scorte (a 50,5 da 46,9) mentre è calato quello dei nuovi ordini (a 56,1 da 57,9).
Il miglioramento dell’indice Ism associato all’incremento delle pressioni inflazionistiche mostrato dal dato sui consumi spinge gli analisti a pensare che la Fed potrebbe ritoccare ancora una volta nella riunione dell’8 agosto il costo del denaro. Se così fosse, i tassi americani salirebbero al 5,5%. Per Ubm, quello di agosto, sarebbe tuttavia l’ultimo rialzo. Il rallentamento dell’economia, già evidenziato dai dati sul Pil del secondo trimestre con il raffreddamento atteso delle pressioni inflazionistiche, dovrebbe mettere la Fed alla finestra.
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