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Stati Uniti: ovvio che troveranno un accordo

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NEW YORK (WSI) – Wall Street chiude in buon al rialzo, nell’attesa di avere maggiori certezze sull’evoluzione delle trattative a Washington per scongiurare il default. Le notizie alla borsa di New York sono positive: l’accordo si avvicina.

Alla chiusura, il Dow Jones e’ in rialzo +0,73 per cento, a 15.237,11 punti, il Nasdaq sale +0,83 per cento, a 3.791,87 punti, e lo S&P 500 termina im crescita +0,63 per cento, a 1.703,20 punti.

Il mercato e’ piu’ ottimista per via delle voci secondo cui il durissimo confronto a Washington sul budget degli Stati Uniti potrebbe essere vicino a una svolta, poiche’ i repubblicani della Camera (la fazione schiava dei ricatti della minoranza del Tea Party) avrebbero proposto un nuovo compromesso al presidente Obama che comprenderebbe sia l’aumento del tetto del debito sia la riapertura del governo, ormai senza fondi e finanziamenti da 11 giorni.

La proposta eviterebe il default, secondo un dispaccio dell’Associated Press, grazie a un accordo che prevederebbe anche tagli sostanziali ad alcuni importanti programmi di sussidio. Secondo voci di Washington i repubblicani della Camera prevedono una conferenza stampa sabato mattina alle 9:00 ora di Washington.

In borsa, gli occhi degli investitori sono puntati sul fronte delle trimestrali societarie e sulle trattative sul debito in corso a Washington. Massicce vendite improvvise di oro, flash crash sul mercato.

Dal fronte macroeconomico, reso noto l’indice preliminare della fiducia dei consumatori stilato dall’Università del Michigan, che ha segnato a ottobre un calo inferiore alle attese.

Default Usa sempre in primo piano, mentre lo shutdown del governo federale, entra nel suo 11° giorno; l’incertezza rimane molto elevata, si teme che un accordo tra Repubblicani e Democratici del Congresso non sia poi così vicino come sperato.

Sicuramente, l’entusiasmo che Wall Street ha mostrato alla vigilia, per alcuni strategist di mercato, è stato eccessivo. Ieri lo S&P ha segnato un balzo +2,2%, riportando il guadagno più sostenuto dallo scorso 2 gennaio.

Detto questo, i leader repubblicani hanno presentato una proposta su un aumento del tetto del debito per sei settimane, in modo da bypassare la scadenza del 17 ottobre, entro cui deve essere raggiunta una intesa per evitare il default degli Stati Uniti.

Fatto sta che al termine della riunione alla Casa Bianca non è stata annunciata alcuna intesa. Le trattative, pertanto, continuano.

Dal canto suo, Bank of America opta per la cautela e ritiene che il raggiungimento di un accordo sia più probabile la prossima settimana che non alla fine di questa. E presenta il suo motto: “sperate per il meglio, preparatevi per il peggio”.

Sul fronte societario, protagonista JP Morgan Chase, prima banca americana a pubblicare i conti del periodo luglio-settembre, che ha riportato perdite nette per quasi 400 milioni di dollari, causa gli ingenti costi legali per un valore complessivo di $9,2 miliardi. I titoli salgono però oltre +2%.

La perdita, la prima su base trimestrale sotto la gestione dell’amministratore delegato Jamie Dimon, è stata nel terzo trimestre del 2013 di $380 milioni, o 17 centesimi per azione, contro gli utili di $5,71 miliardi, o $1,40 per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente. Effettuando gli opportuni aggiustamenti, gli utili sono stati di $1,42 per azione, meglio degli $1,30 per azione attesi dal consensus.

Resi noti anche i risultati di bilancio della banca Wells Fargo, che ha assistito nel terzo trimestre a un aumento degli utili netti +13% a $5,58 miliardi, rispetto agli utili di $4,94 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. L’attivo per azione è stato di 99 centesimi contro gli 88 centesimi per azione dello scorso anno. In calo -3,5% il fatturato, a $20,48 miliardi.

Gli analisti intervistati da Thomson Reuters avevano previsto un utile per azione più alto, a 97 centesimi, su un giro d’affari di $20,97 miliardi. Il titolo cede -1%.

In generale, stado alle stime elaborate dagli analisti intervistati da Bloomberg, i profitti delle società scambiate sullo S&P 500 dovrebbero essere aumentati in media +1,7% nel terzo trimestre, a fronte di un incremento delle vendite +2,2%; le previsioni sono state abbassate rispettivamente dalle precedenti +5,7% e +3,6%.

In ambito valutario, l’euro +0,27% a $1,3556, dollaro/yen +0,22% a JPY 98,37. Euro/franco svizzero +0,09% a CHF 1,2334, euro/yen +0,49% a JPY 133,36.

Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio -1,63% a $101,33 al barile, mentre le quotazioni dell’oro rimangono sotto pressione con -2,16% a $1.268,60 l’oncia. Quanto all’obbligazionario, i rendimenti sui Treasuries decennali in calo -1,22% al 2,65%. I tassi hanno perso 23 punti base nell’ultimo mese.