Il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, ha “un’arma” efficace per convincere il premier Romano Prodi affinché prema sul Parlamento per un maggior coinvolgimento militare italiano in Afghanistan. Sono i 6 miliardi di dollari per la commessa fino a duecento velivoli del programma Joint Cargo Aircraft (Jca), la fornitura di velivoli da trasporto militare di media portata per l’esercito e l’aeronautica. L’Italia è in gara con Alenia Aeronautica (gruppo Finmeccanica) assieme alle statunitensi L3 Communications e Boeing. Proprio in questi giorni Washington dovrà scegliere il velivolo che riterrà più idoneo. Sono rimasti in lizza il C-27J Spartan del consorzio di cui fa parte Finmeccanica e il C-295 della paneuropea Eads assieme a Raytheon. Esclusa dalla gara Lockheed, il primo produttore di aerei cargo militari al mondo, perché la versione più corta del C-130J non ha gli standard Gps contro i falsi segnali
Difesa e spazio saranno i temi nell’agenda dei colloqui del prossimo 9 giugno tra il presidente del Consiglio italiano e Bush. Il presidente degli Stati Uniti sarà a Roma per una visita di Stato in cui verranno affrontati temi di carattere “bilaterale, regionale e multilaterale”; in particolare, riferiscono fonti diplomatiche di Palazzo Chigi, si discuterà delle relazioni economiche e di politica industriale tra i due Paesi. Verrà esaminato, spiegano le fonti, il dossier che riguarda le attività di Finmeccanica negli Usa.
Il Defense Acquisition Board (Dab), la commissione ad hoc del Pentagono, si è riunita il 30 maggio scorso per decidere e comunicare subito dopo il consorzio vincitore che dovrà fornire a Esercito e Aeronautica Usa i nuovi mezzi, nell’ambito del programma di ammodernamento Jca della flotta che vanta velivoli con oltre trent’anni di servizio.
Nei piani iniziali, è prevista la fornitura di un primo lotto composto da 115 aerei, di cui 75 destinati all’Esercito e 40 all’Aeronautica, per un valore complessivo superiore ai 3 miliardi di dollari. Lo scorso mese, a New York, il direttore finanziario di Finmeccanica, Alessandro Pansa, ha ricordato, rimarcando l’importanza della gara, che “la prossima grande notizia, buona o cattiva,” sarebbe giunta dagli Usa dal contratto di fornitura di aerei da trasporto C-27J, capaci di atterrare e decollare in spazi ristretti.
Il consorzio del gruppo italiano è in buona posizione, considerando le valutazioni degli esperti del settore. Richard Aboulafia, analista di Teal Group, spiega che se le Forze Armate “vogliono un aereo robusto, in base alle caratteristiche complessive, devono scegliere il C-27J”, attribuendo alla cordata Finmeccanica il 55 per cento delle probabilità di successo. Per gli analisti di Credit Suisse, il C-27J “appare come una risposta più ampia” alle esigenze segnalate dal Pentagono.
La comunicazione informale della aggiudicazione della gara del Jca (Joint cargo aircraft, l’aereo da trasporto militare di media portata) per una commessa iniziale di 140 veivoli “potrebbe avvenire a giorni se non a ore”, ricorda pochi giorni fa il direttore generale di Finmeccanica, Giorgio Zappa, aggiungendo che la società italiana attende l’annuncio con “fiduciosa attesa”.
L’annuncio della aggiudicazione della gara, prima atteso per aprile, poi slittato al 30 maggio scorso, è ora atteso per il 7-9 giugno, anche se una comunicazione informale potrebbe giungere già in settimana. In caso di aggiudicazione della gara da parte di Alenia North America, controllata da Alenia Aeronautica, è già stato deciso lo scorso anno che l’assemblaggio dell’aereo avverrà in Florida, in uno stabilimento da costruire al Cecil Field di Jacksonville, con un sito Gmas nel Mississippi in una sede ancora da definire.
L’Alenia C-27J Spartan è la nuova versione ampiamente aggiornata dell’aereo da trasporto tattico G222, prodotto in collaborazione da Alenia Aeronautica e Lockheed Martin unite sotto la sigla Lmatts (Lockheed Martin/Alenia Tactical Transport Systems).
La fusoliera completa e allestita del C27J viene realizzata nello stabilimento di Alenia di Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli. Altre componenti sono costruite negli impianti di Nola e di Casoria.
Ordinato già dall’Aeronautica Militare Italiana e dalle forze aeree greche (dodici esemplari ciascuno), dall’Aeronautica Lituana (tre esemplari), dall’Aeronautica Bulgara (cinque esemplari più tre in opzione), questo moderno aeroplano punta su di un mercato di 400-500 esemplari, ambendo a essere ordinato proprio dagli Usa, oltre che dall’Australia, dal Canada. Rispetto al G222 questo aeroplano presenta un peso massimo al decollo sensibilmente aumentato (da 28mila a 31.800 chilogrammi), grazie anche alla nuova e più potente motorizzazione, pressoché identica a quella del C-130J e una suite avionica (strumentazione di bordo, etc.) moderna.