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(WSI) – Il 19 settembre si è definitivamente spenta la luce su quel segmento del mercato azionario definito Nuovo Mercato, al cui interno erano rappresentate le società andate in quotazione (alcune anche di recente nascita) nell’ultimo scorcio del secondo millennio caratterizzate da attività ad alta tecnologia.
Non si tratta tuttavia di una capitolazione della New Economy, ma anzi di un nuovo inizio per molti di questi soggetti industriali che da ora in poi potranno contare su di una vetrina più ampia e luminosa dalla quale farsi vedere dai risparmiatori.
Da lunedì scorso è quindi divenuta operativa la nuova articolazione dei mercati azionari di Borsa Italiana. La novità più rilevante, dal punto di vista della struttura dei mercati, è proprio la scomparsa del Nuovo Mercato, rinominato MTAX, che ha acquisito la stessa organizzazione in segmenti di mercato dell’MTA (mercato telematico azionario).
Gli strumenti azionari dell’MTAX sono stati allocati tra i tre segmenti di mercato (blue-chip, STAR e Standard) secondo gli specifici requisiti di ciascun segmento. In particolare le novità più rilevanti per le società dell’MTAX che hanno avuto accesso al segmento STAR, quello caratterizzato dalla maggiore trasparenza verso gli investitori, sono l’innalzamento del livello del flottante per le nuove ammissioni dal 30% al 35% e la previsione di un flottante di permanenza del 20%, nonchè l’obbligo di trasmettere a Borsa Italiana i dati di bilancio, i dati trimestrali e semestrali e di pubblicare questi dati sui siti internet delle società.
Le società del Nuovo Mercato confluite allo Star (racchiuse nel settore techSTAR) sono tenute ad adeguarsi agli ulteriori obblighi previsti dal nuovo regolamenti entro l’assemblea di approvazione del bilancio dell’esercizio 2005. Ma come si sono comportati recentemente i vecchi rappresentati della New Economy? Sono tornati a rappresentare delle interessanti opportunità di investimento oppure risultano meno allettanti, in termini di prospettive future, degli altri titoli dello STAR ?
Utilizzando il metodo della media varianza, cioè analizzando la capacità di apprezzarsi di tutti i titoli dello STAR tenendo sotto controllo anche l’aspetto del rischio (la volatilità di quel rendimento), è possibile individuare quali sono gli strumenti che meglio si sono comportati nel corso degli ultimi mesi.
Tra quelli che occupano le prime posizioni della classifica si trovano effettivamente molti titoli del techSTAR: Dmail, Reply, Mondo TV, Cad It, Buongiorno Vitaminic ed Engineering. Ma anche i titoli rappresentanti di attività più tradizionali sono stati in grado di comportarsi con onore: Actelios, Aedes, Ifis, Mariella Burani e Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio rappresentano delle alternative altrettanto allettanti, almeno stando ai risultati conseguiti di recente.
Per cercare di capire su quali di questi soggetti concentrare la propria attenzione si può scomodare l’analisi grafica, ed in particolare lo studio delle situazioni di eccesso, per ipotizzare se vi sono ancora degli spazi di crescita a disposizione oppure se si registrano i primi segnali di “fuorigiri”, di esaurimento della spinta rialzista.
Cad It rappresenta una delle realtà più interessanti, ma anche più rischiose: i prezzi sono arrivati a mettere alla prova la resistenza di area 11,30, già massimi del novembre 2003, ma facendo questo hanno anche portato l’indicatore RSI (indice di forza relativa) calcolato a 21 giorni in area di ipercomprato.
Il raggiungimento delle aree estreme da parte dell’indicatore spesso coincide con l’avvio di movimenti contro quella che fino ad allora era la tendenza dominante, correzioni che hanno la funzione di rendere meglio sostenibile nel tempo il tasso di crescita del trend. Area 11,30/50 deve quindi essere considerata la linea del Piave per Cad It, che in caso di superamento di questa quota vedrebbe premiati gli sforzi fatti negli ultimi mesi, prospettando il proseguimento del rialzo verso area 14,50 almeno.
Correzioni al ribasso che venissero dopo il superamento di 11,50, se limitate ad area 10,50, non dovrebbero danneggiare le prospettive di crescita. Sotto i 10 euro invece i timori suscitati dalla comparsa dell’ipercomprato troverebbero conferma.
Diversa invece la condizione di Mondo TV. In questo caso il segnale rialzista è già stato dato, completando il 13 settembre con il rialzo al di sopra della resistenza di area 28 euro il testa spalle rialzista disegnato a partire da maggio.
I prezzi tuttavia hanno già corso molto (sintomi di ipercomprato si riscontrano sull’RSI e sulla pista ciclica, l’indicatore che misura la distanza tra i prezzi e la loro media mobile, in questo caso calcolata a 40 giorni), e potrebbero effettuare ora un return move verso area 28 euro.
In questo caso quindi piuttosto che interessarsi al titolo in caso del verificarsi di un segnale di forza, come per Cad It, meglio attendere una flessione per intervenire, proteggendo le posizioni acquisite sulla debolezza con uno stop da attivare in caso di discese sotto i 26,50 euro. Obiettivi per il rialzo in area 35, coincidenti con i massimi di inizio anno.
Chi invece potrebbe avere terminato, almeno temporaneamente il rialzo, è Engineering: le quotazioni sono infatti arrivate ad agosto sul lato alto del canale rialzista tracciato dai minimi dell’ottobre 2002, e potrebbero ora prendersi una pausa. La base del canale è in area 24 euro, mentre un forte supporto intermedio si colloca a 28 euro circa.
In ogni caso, a meno di nuovi segnali di accelerazione al rialzo (che verrebbero con la rottura del lato alto del canale citato, passante ora in area 34,50, con obiettivi a 37,70), meglio non esporsi troppo su questo titolo, attendendo il realizzarsi della flessione prima di tornare a seguirne l’andamento.
Tra le altre possibili scelte nell’ambito STAR indicate dal metodo della media varianza vi sono almeno due candidati che sembrano avere ancora del potenziale inespresso (gli altri citati evidenziano tutti delle tendenze di rialzo ben consolidate, ma al contempo hanno percorso molta strada in poco tempo, fatto questo che li rende suscettibili di correzioni tecniche, almeno nel breve termine): si tratta di Aedes e di Mariella Burani.
Il titolo della società immobiliare ha già effettuato una flessione dopo aver raggiunto un top ad inizio mese a 6,88 euro, e sembra pronto per riprendere il rialzo. Obiettivi a 7,20, quota critica oltre la quale sarebbero raggiungibili gli 8 euro.
Mariella Burani invece potrebbe avere spazio per salire in tempi brevi verso area 12,50, resistenza solida ma proprio per questo in grado di favorire, se superata, un ulteriore allungo verso un target ambizioso, i 15 euro (raggiungibile a patto che il supporto di area 11, se messo alla prova, venga rispettato).
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