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(WSI) – Viene confermato un rating ‘AA’, ma con outlook negativo: è il giudizio dell’agenzia Standard & Poor’s, che stamane ha pubblicato la consueta analisi sull’Italia. “L’Outlook dell’Italia potrebbe tornare stabile se fossero realizzate misure strutturali che assicurerebbero una tendenza in calo del debito pubblico, netta, significativa e sostenibile. Per contro il rating a lungo termine dell’Italia potrebbe essere abbassato entro il 2006 se non emergeranno segnali di una strategia sostenibile e coerente di riduzione del debito dopo le elezioni del 2006”, ha detto Moritz Kraemer, responsabile dei rating sovrani di Standard & Poor’s.
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Kraemer ha aggiunto che esistono ” molte incertezze su numerosi fronti. Siamo in attesa della strategia del nuovo governo dopo le elezioni di primavera. Guarderemo a reali misure che rendano sostenibili la situazione economica italiana”.
Rimane dunque aperto uno spiraglio rispetto al testo del rapporto sull’Italia, nel quale si legge un giudizio piuttosto pessimistico sulle possibilità del Paese di risollevarsi grazie a una mirata politica economica: “Le elezioni si terranno nell’aprile 2006 – scrivono gli analisti della società di rating – e nessuno dei due principali schieramenti politici presenta una strategia di coesione a medio lungo termine in grado di risolvere gli squilibri strutturali di bilancio”.
Viene bocciata la politica economica della maggioranza: “A dispetto della solida maggioranza parlamentare il governo di centrodestra del premier Berlusconi non è stato capace di mandare avanti l’agenda di riforme fiscali e strutturali, a eccezione di alcune modeste riforme di pensioni e mercato del lavoro. L’orientamento della politica economica è stato inconsistente e soggetto a retromarce in particolare sulla questione dei tagli fiscali”.
Ma vengono espresse scarse speranze anche nei progetti del centrosinistra: “L’ex primo ministro e presidente della Commissione Europea Romano Prodi guiderà l’opposizione di centro sinistra alle elezioni. Una potenziale maggioranza di centrosinistra mancherà di coesione proprio come il governo Berlusconi e dovrebbe probabilmente avvalersi di Rifondazione comunista come partner di coalizione. In breve la frammentazione politica continua a impedire la formulazione e l’attuazione delle politiche”.
Mentre invece i problemi strutturali dell’Italia, secondo Standard & Poor’s, esigerebbero decisioni politiche rapide e coraggiose: “Standard & Poor’s guarda a riforme sostenibili e che durino nel tempo. Non diciamo per sempre ma sino ad ora non ne abbiamo vista alcuna che sia in grado di reggere tempi lunghi”, ha detto Kraemer.
L’analista ha escluso, tendenzialmente, che un percorso di riforme approfondito possa essere compiuto prima della consultazione politica dell’aprile prossimo. “Siamo solo a quattro mesi dalle elezioni e credo si rimanga in una posizione di stasi, mi pare una cosa ovvia”.
Nel rapporto di Standard & Poor’s vengono comunque ampiamente citati anche i punti di forza dell’Italia, che rendono possibile una ripresa del nostro Paese, in presenza di una opportuna politica: “un’economia relativamente prospera e ben diversificata” e “l’appartenenza all’Unione Europea”. Ma si rileva anche tutto sommato “la crescente consapevolezza di promuovere le riforme strutturali”.
Altro elemento negativo a carico dell’Italia è costituito dagli sviluppi legati alla vicenda Antonveneta, che, ha dichiarato l’analista di Standard & Poor’s, Alberto Buffa di Perrero, hanno danneggiato la reputazione e la credibilità della Banca d’Italia e del sistema bancario. Il ruolo dell’istituto centrale, ha precisato però l’analista, non è fattore determinante nel rating.
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