Roma – Non solo Grecia e Piigs. Questa settimana sarà carica di notizie importanti provenienti dal fronte economico europeo e globale (come la pubblicazione dell’indice della fiducia in Germania Zew e le vendite di case esistenti Usa nella giornata di domani, le richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione degli Stati Uniti giovedì e il discorso lo stesso giorno del numero uno della Bce, Jean Claude Trichet, solo per citare alcune novità in arrivo).
Ma l’attenzione degli investitori si rivolgerà soprattutto alla decisione sui tassi che sarà annunciata dal Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, il prossimo mercoledì 22 giugno, ovvero dopodomani.
L’interesse non è tanto sul livello dei tassi sui fed funds, che secondo gli analisti rimarrà ancora invariato ai minimi storici, vista la velocità con cui la crescita dell’economia Usa è rallentata nell’ultimo periodo (ultime 4-6 settimane), quanto sulla possibile proroga del QE2, o su eventuali lanci di nuovi QE3 e via dicendo.
Ora, nonostante la congiuntura Usa viva un momento a dir poco non facile, due boss di Wall Street ritengono che ormai ci siamo: la Fed smetterà di stampare moneta e, come previsto, il mese di giugno siglerà la fine delle manovre di politica monetaria espansiva conosciute con il nome di QE2. Insomma, la stamperia della Fed chiuderà i battenti (almeno per ora).
“La Fed è stata chiara nel manifestare le sue intenzioni tanto tempo fa”, ha detto Steve Schwarzman, amministratore delegato di Blackstone, in un’intervista al canale televisivo Cnbc – Ho trovato sempre piuttosto affascinante l’atteggiamento di quelle persone che, nel momento in cui si verifica qualcosa, si comportano come se non fossero state avvertite”.
Dello stesso avviso il numero uno di Bank of America, Brian Moynihan. In una intervista sempre a Cnbc, ha affermato in ogni caso che “il mercato ha capito” e che d’altronde “(il presidente della Fed) Ben Bernanke è stato molto chiaro su quelle che sono le priorità”. Di conseguenza, “ritengo che non ci sia molto mistero” su quanto accadrà dopodomani.
Detto questo, Bank of America prevede che i tassi di interesse rimarranno bassi “per molto tempo”: questo, perchè il tasso di disoccupazione deve muoversi “in una certa direzione che noi sappiamo essere quella giusta” affinchè il costo del denaro possa essere alzato.