Società

Stagflazione: c’e’ da preoccuparsi?

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(WSI) –Per tutta l’estate gli analisti hanno predetto che l’azionario sarebbe rimasto laterale fino a metà settembre, per poi prendere una direzione. Ma i mesi sono passati, e siamo ancora laterali.

Gli utili aziendali USA sono robusti, ma l’occupazione e altri dati macroeconomici hanno lasciato un senso di confusione (per non dire di peggio) nella mente degli investitori. Però abbiamo anche identificato certi trend nei dati in uscita: per esempio, i dati sul mercato immobiliare USA sono diventati importanti quasi quanto i Payrolls in questo contesto (perché per USA e UK gli Housing Starts sono un leading Indicator per l’andamento economico).

Quindi questa settimana, per coloro che amano tradare i nostri US30, SPX500 e Nasdaq (e quindi anche UsdCad per la sua correlazione inversa all’S&P) potremmo vedere un mutamento di questo status quo perché saremo inondati di dati sul settore immobiliare. Se i corsi immobiliari rimangono bassi, i consumatori anglosassoni non potranno spendere, e senza la spesa per consumi non ci può essere ripresa.

Tornando più strettamente al nostro amato mercato FX, parliamo di un grande vincitore oggi: l’Aussie (AudUsd). Gli economisti sono ben lieti di vedere questa forza nell’Aussie (siamo a 0,9440 mentre scriviamo) e oggi vediamo perché. L’Australia è una nazione ricca di commodities, ed una in particolare sta aiutando l’economia australiana di recente: il rame. Il rame viene utilizzato in tantissimi processi industriali e quindi le oscillazioni nel corso del rame tendono a riflettere la domanda e offerta reali e meno la pura speculazione.

L’Australia sta quindi beneficiando di questo primo fattore, collegato anche allo stato di salute dell’economia cinese. Attualmente la Cina sta supplendo alla mancanza di domanda interna del resto del G20 e quindi avere un buono stato di salute è positivo anche per noi in Europa.

Visto che il Giappone è chiuso oggi per festività, passiamo all’analisi di un grande evento di questa settimana che si apre: il meeting della Fed di domani. Non ci sarà molto mistero su ciò che verrà deciso: probabilmente non succederà nulla. Ma quello che verrà detto sarà interessante: con vendite al dettaglio migliori, jobless claims migliori per 2 settimane di fila, deficit di bilancia commerciale leggermente ridotto ci sono elementi comunque positivi per l’economia USA che rimane indubbiamente sofferente.

L’immobiliare lo vedremo questa settimana ma ad ora la Fed non può permettersi di modificare la sua politica monetaria espansiva. Eppure una preoccupazione ulteriore c’è e sembra contro intuitiva: l’inflazione. Con l’oro a rialzo, il petrolio a rialzo e i metalli come il rame a rialzo, potremmo ritrovarci in una situazione simile agli anni ’70 in cui c’era crescita nulla e prezzi elevati – due ingredienti chiave per la stagflazione. Noi tutti dobbiamo nutrirci e tendenzialmente guidare per spostarci: vedendo l’andamento dei prezzi è difficile parlare realisticamente di deflazione.

Passiamo come di consueto a ricercare qualche spunto tecnico per la giornata entrante.

Il primo spunto interessante è giunto sul finire di settimana scorsa dal cambio eurodollaro: abbiamo assistito infatti al superamento a rialzo della trendline discendente di lungo periodo (la medesima che stiamo osservando da dicembre scorso).

Questo potrebbe essere interpretato come ulteriore segnale di una ripresa della tendenza positiva della moneta unica. Il livello indicato dalla trendline si trova ora nei pressi di 1.3020 e questo deve essere utilizzato come primo livello di supporto. Il più importante ricordiamo che comunque si trova vicino a 1.2920, dove ricorderete sono giunti una buona serie di massimi dalla seconda metà di agosto.

Alcune volte capita che dopo un intervento sul mercato di una Banca Centrale il mercato si fermi in attesa di nuovi segnali: questo sembra stia accadendo al cambio UsdJpy. Dopo la veloce risalita di mercoledì i prezzi sono molto stabili nei pressi di 85.70.

Il livello di supporto crediamo che ora possa trovarsi sulla linea di lungo periodo che abbiamo utilizzato per mesi, coincidente peraltro con la media mobile a 21 periodi esponenziale, in area 85 figura. La resistenza invece si trova poco al di sotto di 96 figura, come si evince dalla price action degli ultimi due giorni.

La situazione tecnica del cambio EurJpy è sovrapponibile a quella appena vista sul cambio UsdJpy. In questo caso i due livelli importanti nell’immediato sono dati una resistenza in area 112.70-113 e da un supporto poco al di sotto di 111 figura.

Dopo essersi affacciato al di sotto della parità, il cambio UsdChf si è riportato in territorio di sicurezza seguendo una precisa trendline (su grafico orario si nota perfettamente) che indica anche un supporto per le prossime ore a 1.0070.

Nulla di nuovo sul cambio AudUsd. La tendenza rimane fortemente rialzista con un supporto, confermato ora anche dalla media mobile a 21 periodi su grafico giornaliero, a 0.9220.

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