Basta con il mercato mordi e fuggi,il futuro è il “long term investment”. Parola di Frank Campanale presidente e amministratore delegato di Salomon Smith Barney’s Consulting Group, arrivato a Milano per presentare un fondo d’ispirazione americana.
“Si tratta di fondi basati su un portafoglio azionario globale e diversificato – dice Campanale – che negli Usa, lo scorso anno, ha portato a una raccolta di circa $250 miliardi. La logica del nostro Gpf è la open architecture, ovvero oltre 170 consulenti a disposizione del consumatore, che costruiscono un portafoglio azionario su misura per le esigenze di chi vuole investire”.
“Il nostro modello di investimento – dice Campanale a Wall Street Italia – si basa su un portafoglio diversificato, composto da azioni selezionate sulla base di precisi parametri. I nostri consulenti si confrontano ogni giorno e valutano l’evolversi del mercato globale, modificando il portafoglio (anche con variazioni minime) sulla base degli indicatori a nostra disposizione”.
Domanda: “Ma perché c’è così tanto interesse per il mercato italiano?”
“Gli italiani risparmiano più degli americani, ma investono con meno efficacia. Negli Usa il problema dell’investimento è legato allo stile di vita e alle aspettative: oggi la scienza ha perfezionato delle tecniche che consentono aspettative di vita dopo la pensione anche di 30-40 anni. Il trattamento di fine rapporto americano spesso non basta. Ecco perché sempre più investitori americani hanno scelto il nostro metodo di ottimizzazione della gestione di prodotti d’investimento”.
“In Italia si è preferito un investimento puramente speculativo a breve-medio termine, la cui durata e i cui effetti non sono sufficienti a garantire un adeguato futuro. A questo basta aggiungere che i problemi sorti negli ultimi mesi (come il caso Enron) hanno dimostrato tutta la debolezza di questo sistema “.
Domanda: Il crack di Enron avrà pesato anche sul vostro portafoglio?
“Si, ma in maniera limitata. La possibilità di diversificare i titoli in portafoglio rispone proprio a questa logica. Se succede una cosa del tipo che si è verificata con Enron, il danno a livello di investimento non supera il 2%”.
Domanda: Il mercato adesso è in crisi, ma di ripresa non si riesce ancora a parlare…
“Credo che non ci vorrà molto. Il mercato arriva dalla più grande bolla degli ultimi 50 anni. Dal 1982 al 1999 abbiamo assistito a una crescita (forse sproporzionata) del valore delle azioni. Adesso che il mercato si è assestato è giunto il momento di acquistare”.
“Questi livelli di mercato rappresentano una ottima opportunità per chi vuole decidersi a investire. Meglio approfittare di questi momenti piuttosto che aspettare che tutto torni su, come credo che succederà. Il mio consiglio agli investitori italiani è questo: meglio puntare su un investimento diversificato nel tempo piuttosto che approfittare delle occasioni di mercato. Nove volte su dieci – conclude Campanale – ci si lasciano le penne”.