Mercati

Spunti per orientarsi nell’ultima settimana di trading

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Legnano – Ci ritroviamo dopo queste feste natalizie di fronte ad un mercato costretto in qualche punto di movimento ed ancora in attesa di rotture importanti, che possono essere propedeutiche alla partenza di movimenti direzionali, o che comunque possono fornire degli spunti interessanti al fine dell’attività di trading.

Nel momento in cui scriviamo la sterlina sembra essere l’unica ad essere partita a rialzo, mentre tutto ciò che è ad essa correlato, ovvero le valute ad alto rendimento (eur, aud e cad) e le commodities (oro e petrolio), si trova ancora sotto pressione.

Valuteremo durante la giornata se questo possa essere l’inizio di una correlazione che può portare all’individuazione di nuove trame da seguire, o se è soltanto un movimento anticipatore che ci sta suggerendo delle salite anche sugli altri fronti, come accaduto qualche volta durante le settimane passate. Resta il fatto che se dovessimo assistere a movimenti come l’ultimo descritto, molto probabilmente (con una stima di probabilità maggiore del 95%), assisteremmo anche alla salita dei mercati borsistici, il che, dal punto di vista macroeconomico, non trova un senso logico, ma che come sappiamo, può essere dettato dal sentiment di mercato, che potrebbe essere mosso dall’appetito per il rischio per tentare di far partire il famoso rally di fine anno.

Da qui, due le considerazioni da fare. La prima, in assoluto la più importante, è puramente tecnica e rischiando di risultare banali la citiamo, ossia la ridotta liquidità presente sui mercati. L’assenza di operatori sia dal lato dei market maker sia da quello degli investitori, fa sì che ci sia a disposizione una quantità ridotta di prezzi rispetto alla normalità delle cose e questo può far sì che si riesca a spostare il mercato con quantità di denaro investito inferiori rispetto alla norma. Questo è sinonimo di maggior volatilità, il che fa partorire un consiglio: leve basse e stop sempre in macchina.

La seconda considerazione da effettuare, è figlia di queste mutate condizioni di mercato e della potenziale autorealizzazione di un movimento in caso di rotture importanti di livelli tecnici. Intanto, dall’Asia ci arrivano notizie secondo cui Cina e Giappone sono entrati in un accordo commerciale per effettuare scambi senza passare dal dollaro (ed il Giappone acquisterà bond governativi cinesi), mentre per quanto riguarda l’asse Giappone-India verrà aperta una linea di swap del valore di 10 miliardi di dollari tra i due Paesi.

EurUsd – grafico giornaliero

Torniamo, dopo uno stacco lievemente maggiore del solito, senza ritrovare delle grandi novità.

Il cambio eurodollaro continua a rimanere ancorato a livelli prossimi a 1.30 con un restringimento dei range coperti durante gli ultimi giorni, forse proprio a causa dello stacco di molti operatori per l’approssimarsi della chiusura dell’anno.

Sono due i livelli che potrebbero cambiare lo scenario al quale stiamo assistendo: troviamo il supporto sul minimo del 14 dicembre scorso a 1.2945, così come troviamo una chiara resistenza a 1.32 figura.

Se osservassimo il cambio attraverso un timeframe più ampio, un giornaliero per esempio, potremmo renderci conto di quanto la tendenza sia ancora fortemente ribassista e di come il livello individuato come prossima resistenza, 1.32, sia anche il livello dove transita la linea di tendenza negativa con origine ai primi giorni di novembre.

Il cambio UsdJpy non sorprende, di nuovo, per i movimenti che sta compiendo. Siamo oggi in una breve fase correttiva (parliamo di 20 pip) ribassista che potrebbe trovare un buon supporto a 77.70. Su questo livello transita la linea di tendenza che da metà novembre sembra idealmente contenere il cambio. Su questo punto notiamo il preciso passaggio anche della media di lunghissimo periodo. Come sosteniamo da giorni, la resistenza a 78.25 è la più interessante per un’ulteriore spunto rialzista.

Il cambio EurJpy, ovviamente, risente della lateralità dei due cambi appena analizzati. In questo caso possiamo notare un interessante livello di resistenza, 102.50, coincidente con il massimo della settimana passata ed il minimo di novembre. Troviamo poi un supporto iniziale a 101.70, nonostante il più interessante dal punto di vista statico risieda a 101 figura.

Il cable sta salendo, questa mattina, ed a breve si troverà a fare i conti con la resistenza di 1.5645-50. Questo chiarissimo livello trae spunto da massimi e minimi raggiunti nella settimana passata confermando con grande precisione il livello indicato per almeno cinque volte.
Anche il cambio EurChf negli ultimi giorni ha confermato un range molto definito. Piuttosto evidente è il livello di resistenza, 1.2240, che dal 21 dicembre scorso è stato raggiunto parecchie volte ma mai superato (molto evidente in un grafico orario). 1.22 è invece il supporto più evidente nel breve.

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