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Spread Btp/Bund risale sui 150 pb. Ecco perchè

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(WSI) -Tassi di interesse:in area Euro i tassi di mercato sono scesi su tutta la curva interessando soprattutto il tratto a due anni governativo, mentre sul comparto swap il calo è stato più lieve. Salgono invece gli spread sui periferici, con quello Spagna-Germania tornato intorno ai 200 pb e quello italiano salito in prossimità di 150 pb.

L’allargamento è stato determinato da un andamento divergente dei tassi decennali, in conseguenza principalmente di un rialzo dei tassi dei titoli periferici. Sul monetario è sceso sia il tasso Eonia swap a tre mesi sia il tasso Euribor di pari scadenza. Mersch, membro della Bce, ha dichiarato che l’Istituto interverrà sui tassi qualora il rialzo dell’inflazione fosse non temporaneo e generasse effetti secondari.

Secondo Mersch se si riveleranno corrette le stime sull’andamento dei prezzi secondo cui l’inflazione scenderà sotto il 2% a fine anno, allora non ci sarà alcun problema. In caso contrario occorrerà invece intervenire se si manifesteranno effetti di secondo livello. Il Portogallo ha lanciato l’emissione sindacata del bond a 5 anni da 3,5 Mld€ con un rendimento pari a 360 pb sopra il tasso midswap. Secondo quanto riportato dall’agenzia del debito portoghese, gli ordini avrebbero superato i 7Mld€, con il 31% allocato presso investitori domestici ed il 23% presso investitori Uk.

Allo stesso tempo la Francia ha annunciato che nei prossimi giorni effettuerà un’emissione sindacata di un bond a 15 anni legato all’inflazione dell‘area Euro. Oggi sono attese anche emissioni in Olanda sul titolo a trent’anni per 1-2 Mld€, in Grecia bills per 0,3 Mld€, mentre l’Italia effettuerà un concambio. La Bce ieri ha annunciato che la scorsa settimana non ha effettuato acquisti di bond e che anche questa volta drenerà 76,5 Mld€.

Sul fronte macro segnaliamo il calo degli ordinativi industriali tedeschi di dicembre. Il peggioramento è imputabile principalmente al calo degli ordini di beni capitali dei paesi extra Emu.

Negli Usa tassi di mercato in lieve rialzo sulla parte a breve mentre quella a lunga è rimasta stabile in prossimità dei massimi, in una giornata in cui le borse hanno proseguito il rally al rialzo, raggiungendo, nel caso dell’indice S&P 500, i livelli massimi in chiusura da giugno 2008.

A favorire gli acquisti sui mercati azionari sono state le varie notizie provenienti sul fronte di operazioni di fusioni e acquisizioni che sembrano evidenziare come le società americane abbiano un’enorme disponibilità di liquidità da investire. Fisher, membro votante Fed, ha dichiarato che difficilmente voterà a favore di un ampliamento del piano di quantitative easing, dai 600 Mld$ attuali.

Secondo il presidente della Fed di Dallas, anche se la disoccupazione rimane il problema principale dell’economia americana, i rischi di una ricaduta in recessione o di un periodo deflattivo stanno svanendo. Sul fronte macro, la giornata odierna non offre dati di rilievo, sarà però importante monitorare in serata il risultato dell’asta sul titolo a 3 anni per 32 Mld$, alla luce del recente rialzo dei tassi.

Valute: andamento piuttosto volatile per l’eur/usd, che dopo aver toccato nella giornata di ieri la fascia di resistenza posta in area 1,35, si è riportato in mattinata sopra 1,36. Vista l’assenza di dati di rilievo l’andamento del cross sembra più che altro dettato da movimenti tecnici. Per oggi il primo supporto si colloca in area 1,36, successivo a 1,35. Resistenza a 1,3650 e successiva a 1,37. Durante la notte si è assistito ad un apprezzamento dello yen vs dollaro ed a un deprezzamento vs euro. Verso il biglietto verde la resistenza si colloca in prossimità di 82,50, il supporto a 81,30. Verso euro la resistenza si colloca a 112,90-113 ed il supporto a 110,80.

Materie Prime: in calo il greggio Wti (-1,7%) a causa delle trattative in Egitto tra i leader del governo e dell’opposizione per cercare di risolvere la crisi. Forte calo del gas naturale (-4,8%) su attese di temperature più miti negli Usa la prossima settimana. Contrastati intorno la parità i metalli industriali. Tra i preziosi stabile l’oro in prossimità dei 1350$/oncia, in rialzo dell’1% l’argento.

JP Morgan ha annunciato che accetterà l’oro come collaterale per le operazioni di prestito titoli e pronti contro termine. Anche la London Clearing House starebbe valutando la possibilità di accettarlo come collateral entro fine anno. Tra gli agricoli torna a salire il cotone (+4%), in calo cacao (-0,9%), soia (-0,6%) e mais (-0,6%).

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