Il rialzo dell’inflazione nei mercati in via di sviluppo, accompagnato in particolare dal rincaro delle commodity, potrebbe infliggere un duro colpo alle economie emergenti. Le societa’ stanno facendo fatica a tenere bassi i costi di produzione mentre gli investimenti languono.
“Penso sia la questione piu’ importante che il mercato si trova a dover far fronte al momento”, spiega a CNBC Philippa Malmgren, presidente di Principalis Asset Management.
L’inflazione sta compromettendo la crescita dei mercati in via di sviluppo. Questo spingera’ in rialzo i costi produttivi per tutto l’establishment manifatturiero occidentale.
Ieri la Federal Reserve ha varato una nuova tranche di acquisti di Treasuries a lungo termine, del valore di $600 miliardi, 100 miliardi in piu’ del previsto. L’iniezione nel sistema ha l’obiettivo di alimentare la crescita, ma rischia di provocare effetti indesiderati.
La liquidita’ generata dalle misure di quantitative easing, infatti, non si tradurra’ necessariamente in una liquidita’ extra per l’economia nazionale americana, avverte ai microfoni di CNBC Hans Redeker, global head of foreign exchange strategy di BNP Paribas.