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Spagna: Endesa, Opa si chiude a luglio

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Tempi brevi per l’Opa di Enel e Acciona su Endesa. Già dal prossimo 12 aprile, dopo l’annuncio dei risultati dell’Opa di E.On, le due società potranno presentare il prospetto dell’offerta sull’utility. Dopodiché i documenti dovranno essere esaminati dalle autorità spagnole, il cui via libera dovrebbe giungere entro maggio e la conclusione dell’Opa a luglio. La tabella di marcia è confermata anche dall’alleato Acciona. I vertici del gruppo spagnolo annunciano che il prospetto sarà presentato tra il 16 e il 20 aprile, aggiungendo che le questioni Antitrust riguardanti l’ingresso di Enel nel mercato spagnolo dovrebbero essere risolte in un paio di mesi. Intanto i vertici di Enel possono assaporare la vittoria. “Credo che E.On si sia convinta sulla base di un ragionamento di opportunità”, spiega l’amministratore delegato, Fulvio Conti: “Noi abbiamo lanciato un’offerta a un prezzo superiore, siamo convinti del valore che questa offerta racchiude per gli azionisti di Endesa, ma soprattutto per quello che può offrire a noi in termini di prospettive di crescita. Di fronte a questo aspetto mi è sembrato un atto di sano realismo da parte di E.On quello di accettare un compromesso che gli lascia con una certa capacità industriale”. Secondo Conti, l’accordo dà “forza e sicurezza a tutta la politica di approvvigionamento energetico” per il sistema Italia. Toni positivi anche da parte della politica. “Sono molto soddisfatto”, commenta il presidente Consiglio, Romano Prodi, che ribadisce di non essere intervenuto nella vicenda. “Si è raggiunto un risultato positivo – aggiunge – c’è stato un accordo generale e quindi è un passo in avanti per la costruzione di un sistema europeo, senza che vi siano residui, tensioni o problemi per il futuro”. Anche l’esecutivo di Madrid dice la sua. In un incontro con la stampa spagnola a Bruxelles, il ministro dell’industria, Joan Clos, dichiara che la soluzione raggiunta tra Enel, Acciona ed E.On è “accettabile”, perché preserva Endesa dalla smembramento. “Il quartier generale resta in Spagna – continua – e la società non viene smembrata, il che è importante perché in questo modo il valore storico di Endesa resta unito”. Messo sulla graticola dalla stampa nazionale per come ha gestito l’operazione in Spagna, il numero uno di E.On, Wulf Bernotat, si difende assicurando che il suo gruppo giocherà “un ruolo a pieno titolo nel consolidamento del settore europeo dell’energia” e invitando a guardare ad altri mercati, come la Russia, dove E.On ha “enormi possibilità”. Da Bruxelles arriva anche la puntualizzazione della Commissione europea, che ricorda a Madrid che la soluzione raggiunta non ferma il deferimento alla Corte Giustizia della Spagna per le restrizioni “illegali e ingiustificate” opposte a E.On. Intanto Asm ed Enel-Acciona stanno lavorando alla definizione di un accordo teso a valorizzare la quota attualmente detenuta da Asm in Endesa Italia (20 per cento), ma non è stata deliberata alcuna proposta di acquisto di quote di capitale di Endesa. L’accordo raggiunto tra Enel-Acciona ed E.On prevede, secondo fonti finanziarie, la divisione di Endesa Italia e quella della francese Snet. Per la cessione della controllata Enel in Spagna Viesgo ai tedeschi si sta trattando sulla base di un prezzo di circa 2 miliardi. “Gli asset di Endesa Italia verranno divisi tra E.On cui andrà il 70 per cento delle centrali e Asm Brescia, cui toccherà il rimanente 30 per cento. In modo analogo si procederà in Francia per quanto riguarda Snet. Il 65 per cento delle centrali andrà a E.On, mentre Enel prenderà il rimanente 35 per cento”, spiega la fonte.