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Spagna: Endesa, Enel acquista un altro 7%

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L’Enel acquista un ulteriore quota del 7 per cento di Endesa dopo quella del 9,99 per cento comprata martedì. Lo rende noto il gruppo in una nota. L’operazione si configura come un “share swap“, cioè l’acquisto di contratti derivati con Ubs “il cui sottostante è rappresentato da un massimo di 74.112.648 azioni di Endesa, pari al 7 per cento del relativo capitale”.
Una mossa legata al fatto che il gruppo, che già detiene tramite Eee, Enel Energy Europe Srl (società interamente controllata), il 9,99 per cento acquistato lunedì, per salire sopra il 10 per cento ha bisogno dell’autorizzazione dell’autorità per l’energia spagnola (la Cne). “La modalità di liquidazione è per differenza (cash settlement), con un’opzione per Eee di richiedere la liquidazione per consegna di azioni Endesa condizionata, tra gli altri requisiti – spiega così la nota – all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni amministrative per effettuare il relativo acquisto”. “In esecuzione di tale contratto di share swap, Eee ha già contrattato coperture finanziarie per lo stesso totale di 74.112.648 azioni Endesa, a un prezzo medio di 39 euro per azione”. Un valore cioè equivalente a quello che ha riguardato l’acquisto della prima tranche di azioni e che porterebbe il valore della nuova operazione intorno ai 2,9 miliardi di euro.
Intanto, la stampa tedesca commenta ieri con malcelata irritazione l’ingresso di Enel nel capitale della spagnola Endesa, che rischia di lasciare fuori dalla porta il colosso tedesco Eon, che aveva lanciato un’opa di 41 miliardi di euro al prezzo di 38,75 euro per azione dell’azienda spagnola, rispetto ai 39 offerti adesso dalla società italiana. La progressista “Sueddeutsche Zeitung” sotto il titolo “Paura dei tedeschi” scrive che anche prima di sbarcare in Spagna l’Enel è entrata di diritto tra i colossi energetici di punta in Europa. Il giornale sottolinea che “Enel persegue una strategia di espansione analoga a quella di Eon e appare disposta ad affondare la mano nella tasca”.
Quello che non è chiaro per la “Sz” è il motivo che ha indotto la società italiana a cercare lo scontro con Eon. “Forse per paura della spinta espansionistica dei tedeschi?”, si chiede il giornale, secondo il quale “probabilmente Enel vuole rovinare ai rivali tedeschi la loro iniziativa, anche se la cosa costa miliardi”.
Pesantissimo l’attacco portato dal conservatore “Die Welt”, secondo il quale a permettersi di sborsare 39 euro per azione di Endesa “può essere solo un’azienda di Stato come Enel, che in questa circostanza si è lasciata degradare di nuovo a strumento di una politica industriale protezionistica”.