Roma – L’ipotesi di una insolvenza sui pagamenti pilotata della Grecia potrebbe farsi strada anche nella Banca centrale europea, dopo che uno dei governatori che siedono nel suo direttorio ha per la prima volta esplicitamente ammesso questa possibilità.
Va tuttavia precisato come si tratti dell’olandese, ossia uno degli esponenti di quella frangia di paesi che da tempo indiscrezioni di stampa hanno inquadrato come maggiormente ostili alle varie misure di salvataggio messe in campo dall’Ue sulla Grecia. Peraltro la sua recente nomina era stata accompagnata da polemiche.
Tuttavia le sue dichiarazioni, rilasciate al quoditiano olandese Het Financieele Dagblad sono indicative della deriva che nemmeno tanto di nascosto si sta profilando sulla Grecia, visto che ad oggi la Bce appariva tra le istituzioni europee più risolutamente opposte a un default.
Invece ora “è uno degli scenari. Si fa tutto il possibile per evitarlo – ha affermato Knot – ma le notizie che vengono dalla Grecia non sono incoraggianti e oggi mi sento meno sicuro di escludere un default di quanto fossi pochi mesi fa. Mi chiedo – ha concluso l’olandese – se i greci si rendano conto di quanto sia grave la situazione”.
Precedentemente, diversi esponenti della Bce avevano invece ripetutamente escluso l’idea di risolvere la crisi Grecia con una insolvenza. In particolare il presidente Jean-Claude Trichet, mentre in generale non pochi osservatori temono che lasciar fallire Atene porterebbe a scenari imprevedibili, rischiando di replicare in negativo quanto avvenuto nel 2008 con il crack di Lehman Brothers. Mentre le Borse europee oggi si attestano in recupero, dopo le cadute a precipizio di ieri, la piazza di Atene accusa invece un meno 2,14 peer cento.