Sonora batosta per Bossi e Berlusconi: con Pisapia e De Magistris “ondata arancione”
Alla fine il marchio della sconfitta lo mette Berlusconi in persona, parlando dalla Romania: “Abbiamo perso, è evidente”. La giustificazione è pronta: “Guardando caso per caso, la sconfitta non ha niente a che vedere con il governo”. Il premier assicura che l’esecutivo andrà avanti, contro tutto e contro tutti, “con l’accordo di Bossi”. E non risparmia la battutaccia nel giorno della sconfitta peggiore: “Ora i milanesi devono pregare il buon Dio che non gli succeda qualcosa di negativo”. Quanto a Napoli, dice il Cavaliere, gli elettori “si pentiranno tutti moltissimo”.
Il premier si spezza ma non si piega, insomma, mentre tutto attorno lo scenario racconta un cappotto completo su tutta la linea. Persa Milano per mano del “comunista” Pisapia. Tracollo a Napoli, dove De Magistris prende percentuali bulgare che neanche il Bassolino dei tempi d’oro. E poi Cagliari, che finisce nelle mani dell’altro comunista protagonista di queste amministrative, Massimo Zedda (60%). Via a cadere le città già perse al primo turno: Torino, Bologna. E infine Trieste, che torna nelle mani del centrosinistra. Basterebbero queste sei città per disegnare quel famigerato vento di cambiamento che trascina il centrodestra fuori dalle città che contano. Ma c’è di più, molto di più, andando a guardare nei centri piccoli e medi.
Il centrodestra tiene solo a Varese, dove il leghista Attilio Fontana porta a casa una vittoria sofferta. Il resto è ancora tinto dai colori del centrosinistra: Gallarate, dove la Lega sostiene di fatto il Pd, Novara, Rimini, Pordenone, Grosseto e Crotone. Mentre al centrodestra vanno Cosenza, Iglesias e Rovigo. Per quanto riguarda le province, vanno al centrosinistra quelle di Mantova, Pavia e Macerata. Mentre il centrodestra si prende Vercelli e Reggio Calabria.
Spremuti i dati elettorali, il succo politico è evidente. E Berlusconi lo sa bene. Tracollo, ad essere pietosi, disarmo totale, per dirla tutta. Il primo a farne le spese (unico nel suo genere) è il coordinatore del Pdl Sandro Bondi, che immediatamente rassegna le sue dimissioni. Per il resto è un diluvio di necessità di “riflettere”. Da Quagliariello ad Alemanno, da Frattini alla stessa Moratti, parte in realtà la resa dei conti dentro il partito. Il ministro degli esteri chiede di sperimentare il modello delle primarie nel partito. Ma a parte lui, con i big che tacciono sono i pesci più piccoli che sondano il terreno per capire chi e cosa sarà investito dal terremoto politico. Sisma che potrebbe scatenarsi già domani, quando il premier riunirà l’ufficio di presidenza del Pdl e il consiglio dei ministri. I nodi hanno nomi e cognomi: Mantovani, che da coordinatore lombardo non ha brillato, Scajola, deciso a dare battaglia. E poi Beccalossi, che al Tg4 ha criticato il premier sulle case abusive. E poi i sempre meno responsabili, ancora in attesa delle promesse poltrone. La lib-dem Melchiorre che lascia il posto da sottosegretario. Ogni nome, negli incubi del premier diventa una possibile corrente da disinnescare. Il premier glissa sulla resa dei conti e preferisce parlare di “maggiore radicamento nel territorio”: “Adesso ci vediamo e faremo quello che serve per radicare molto di più il partito sul territorio, come eravamo già intenzionati a fare”, dice ai giornalisti da Bucarest.
Non va meglio in casa della Lega. Matteo Salvini, a Milano, marca subito la distinzione: “Non siamo qui a fare i processi, ma è chiaro che il Pdl ha perso voti, e la Lega ne ha guadagnati”. Il ministro Calderoli, per parte sua, si mostra tranquillo, fedele nel solco tracciato dal premier: “Il governo andrà avanti fino alla fine della legislatura per fare le riforme. Si vince e si perde insieme”. Ma c’è da giurare che la base non sarà così netta nel distribuire le colpe, né così blanda nelle soluzioni.
Chi se la ride, nonostante i magri risultati elettorali, è il presidente della Camera. Gianfranco Fini affida ad una nota la sua vendetta: “Avevo avvertito Berlusconi, scrive Fini, lui mi ha ripagato buttandomi fuori”. Il leader di Fli si spinge oltre: “Il governo può anche non cadere, ma il berlusconismo è finito”. E aggiunge, preoccupato per la manovra economica alle porte: “Speriamo di non essere alla vigilia di giorni più complicati”.
Ridono, e di gusto, anche nel centrosinistra, e per oggi non potrebbe essere altrimenti. Pisapia e De Magistris, certo, festeggiano. Così come fanno festa Bersani – “Abbiamo smacchiato il giaguaro”, commenta sarcastico – Bindi, Veltroni, D’Alema, i big del partito democratico di solito impegnati a distinguersi per una volta sono tutti d’accordo. Da padre storico dei democratici sorride anche Romano Prodi, che si presenta in piazza del Pantheon a Roma per festeggiare. L’avvertimento dell’unico uomo che abbia battuto Berlusconi (per due volte) è tanto chiaro quanto perentorio: “Non più di cinque minuti per festeggiare – ammonisce – poi subito mettersi al lavoro”. C’è da augurarsi che i suoi seguano il consiglio. (da Il Fatto Quotidiano).
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Trionfo di Luigi De Magistris a Napoli, Giuliano Pisapia è il nuovo sindaco di Milano, accolto da ‘esplosioni’ di applausi in Piazza Duomo. La vittoria va oltre le migliori previsioni per il centrosinistra che riesce a vincere in 9 municipi mentre il centrodestra ne conquista 4. Tra i passaggi di peso, c’é quello di Novara, feudo del governatore del Piemonte Roberto Cota, dove il candidato del centrosinistra Andrea Ballaré è riuscito a battere lo sfidante Mauro Franzinelli (che aveva chiuso il primo turno con un incoraggiante 45,89%), imponendosi con il 52,9% dei voti. Il centrosinistra riesce a strappare anche Cagliari, con un giovane candidato, Massimo Zedda, che è riuscito a superare il candidato del centrodestra con più del 59% delle preferenze.
Anche Trieste volta pagina e si affida a Roberto Cosolini, candidato del centrosinistra, dopo dieci anni di assoluto dominio del centrodestra e del suo interprete più autentico ed efficace, Roberto Dipiazza, per tanti anni anche il sindaco più amato dai triestini. Il centrosinistra riconferma poi la guida di Rimini, Grosseto, Pordenone, e delle province di Trieste e Mantova. Il centrodestra è riuscito a strappare al centrosinistra Rovigo, Cosenza e Iglesias. Nelle provinciali, ha strappato Reggio Calabria al centrosinistra mentre la provincia di Macerata è passata dal centrodestra al centrosinistra.
BERLUSCONI, ABBIAMO PERSO MA IO COMBATTENTE – “Abbiamo perso, è evidente” e “non c’é altra strada se non tenere i nervi saldi e andare avanti; la maggioranza è coesa e determinata” nel fare le riforme a cominciare dal “fisco, dalla giustizia e dal piano per il Sud”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, commentando i risultati delle amministrative. Il premier ha quindi aggiunto che “ogni volta che vengo sconfitto triplico le forze”. Silvio Berlusconi ha avuto oggi una conversazione telefonica con Umberto Bossi nel corso della quale il leader della Lega – ha reso noto il premier parlando a Bucarest con i giornalisti italiani – ha dato il va libera per proseguire con l’azione di governo.
BERLUSCONI, MILANESI PREGHINO IL BUON DIO CHE LI SALVI – “Ora i milanesi devono pregare il buon Dio che non gli succeda qualcosa di negativo”. Così il premier Silvio Berlusconi ha commentato la vittoria di Giuliano Pisapia a Milano, assicurando che la città “non era amministrata male”. E si è detto anche certo che a Napoli, dopo aver eletto De Magistris, “si pentiranno tutti moltissimo”. Parlando di Milano il premier ha spiegato che “la città non era amministrata male” e ora che hanno vinto gli altri che si “improvviseranno in un mestiere che non hanno mai fatto” ai milanesi non resta che “pregare il buon Dio”.
DE MAGISTRIS NUOVO SINDACO DI NAPOLI – Luigi de Magistris è il nuovo sindaco di Napoli. Il candidato dell’Idv e di Federazione della Sinistra, a scrutinio ancora in corso, ha ottenuto in 700 sezioni su 886, il 65,3% contro il 34,7% ottenuto dal candidato del centrodestra, Gianni Lettieri. “Oggi consegniamo la città di Napolì a Luigi De Magistris” ha detto il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, in conferenza stampa.
TELEFONATA TRA NAPOLITANO E DE MAGISTRIS Telefonata tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il neo sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Nel corso del breve colloquio telefonico, de Magistris ha ribadito il suo impegno per la città di Napoli.
A NAPOLI LETTIERI FA AUGURI A DE MAGISTRIS – “C’é stato un risultato inequivocabile, un voto popolare in favore di De Magistris che ha preso il volo. Gli faccio ‘in bocca al lupo’, Napoli ha tanti di quei problemi che merita il mio buon lavoro”. Questo il primo commento a caldo del candidato del Pdl a Napoli, Gianni Lettieri dopo le prime proiezioni che delineano un successo schiacciante per Luigi De Magistris. “Ringrazio – ha proseguito Lettieri che è stato salutato dall’applauso e dai cori di incoraggiamento dei suoi sostenitori – tutti i napoletani che mi hanno votato, sia al primo che al secondo turno. Avevo a cuore gli interessi della città e dei giovani”.
PISAPIA E’ IL NUOVO SINDACO DI MILANO – Giuliano Pisapia, sostenuto dal centrosinistra, è il nuovo sindaco di Milano. Quando lo scrutinio è alle battute finali (1109 sezioni su 1.251) Pisapia ha infatti il 55.15% e Letizia Moratti, con il 44.85%, non può più raggiungerlo.
ZEDDA SINDACO DI CAGLIARI – Massimo Zedda del centrosinistra é il nuovo sindaco di Cagliari. Anche se mancano ancora circa 45 sezioni su 175 complessive, il distacco con l’avversario Massimo Fantola è ormai incolmabile: circa 10.000 preferenze separano infatti i due sfidanti. Zedda si attesta oltre il 59% contro quasi il 41% di Fantola.
CONSOLINI (C.SINISTRA) SINDACO TRIESTE – Roberto Consolini, candidato del centrosinistra, è il nuovo sindaco di Trieste. Quando mancano poche sezioni alla conclusione dello scrutinio il vantaggio su Roberto Antonione, candidato del centrodestra, é ormai incolmabile.
PD FESTEGGIA VITTORIA, VIA PREMIER E FASE NUOVA – Dopo anni di astinenza, di sconfitte e di vittorie risicate, il Pd torna in piazza per festeggiare la “valanga” che da Milano a Napoli si è abbattuta contro il governo. Pier Luigi Bersani chiama a raccolta, in serata a piazza del Pantheon, tutti i big del partito e anche Romano Prodi torna in piazza, pronto a dare consigli per tornare a guidare il paese. “Berlusconi dovrebbe dimettersi e la strada maestra sono le elezioni anche se sarebbe meglio farle con una nuova legge elettorale”, è l’ultimatum di Bersani, consapevole però che non è ancora tempo di sedersi sugli allori ma di “lavorare ancora di più per un’Italia nuova”. Oggi a festeggiare i risultati a piazza del Pantheon c’erano solo gli elettori del centrosinistra ma il vertice del Pd è convinto di avere il vento in poppa per convincere anche i moderati. Il Pd porta sul tavolo delle future alleanze le percentuali raggiunte al nord, che sfiorano il 30 per cento e la vittoria in roccaforti storiche del centrodestra, ad esempio Cagliari e Trieste oltre a Milano e alla simbolica Arcore. E ai critici che fanno presente che a Milano e Napoli i candidati non erano del Pd, Bersani fa presente che “su 29 capoluoghi in 25 i candidati erano del Pd”.
MARONI, PER BERLUSCONI SERVE RILANCIO GOVERNO – Il Governo non e’ a rischio – ha detto il ministro dell’Interno – ma serve un colpo frusta. Bisogna rilanciare azione esecutivo; cambi squadra? non credo. E’ stata una sberla, serve una riflessione”. Cosi’ il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha commentato i risultati dei ballottaggi chiedendo che ora si dia ”un colpo d’ala, anzi, un colpo di frusta all’azione di governo”.
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Cappotto del centrosinistra ai ballottaggi e batosta per il premier Silvio Berlusconi. L’opposizione conquista il sindaco a Milano con Giuliano Pisapia, stravince a Napoli con Luigi De Magistris e avanza in tutta Italia, conquistando anche Cagliari e Trieste dopo le vittorie al primo turno di Torino e Bologna.
A Milano, Giuliano Pisapia, sostenuto dal centrosinistra, è stato eletto sindaco con il 55,11% dei voti, contro il 44,89% del sindaco uscente Letizia Moratti, candidato di Pdl e Lega.
A Napoli, a scrutinio ormai concluso (879 sezioni su 886), Luigi De Magistris, candidato dell’Idv, è al 65,34%, mentre Gianni Lettieri del Pdl al 34,65%.
Avanzata del centrosinistra da Nord a Sud. Con l’eccezione di Varese, Rovigo, Cosenza e Iglesias, dove vincono candidati di centrodestra, il centrosinistra registra un’avanzata generalizzata in tutto il Paese. I candidati dell’opposizione conquistano infatti la poltrona di sindaco a Novara, Grosseto, Cagliari, Pordenone, Trieste e Crotone, per citare i comuni maggiori.
«È rinato un impegno e un entusiasmo che Milano non vedeva da tempo: questo è il nostro regalo alla città», ha detto il neosindaco commentando l’esito del ballottaggio. Si è trattato di una campagna in cui sono stati «sconfitti i toni duri – ha aggiunto – e la contrapposizione frontale con il sorriso e l’ironia: una cosa che non era mai successa». Io dico che sarò il sindaco di tutta Milano», ha poi aggiunto. «Milano – ha spiegato – aveva bisogno di cambiare e il voto lo ha dimostrato: ora vogliamo guardare avanti».
La festa dei sostenitori di Pisapia in piazza Duomo. Sotto il maxischermo allestito sul lato dell’Arengario si sono raccolte migiaia di persone, che con bandiere, sciarpe e palloncini arancioni e trombette festeggiano la vittoria di Pisapia. Nella piazza sventolano bandiere del Pd, della Federazione della sinistra e del Popolo viola.
De Magistris: la città è stata liberata. «Sono particolarmente commosso al commentare il risultato che mi ha profondamente colpito ed ha contributo a scrivere una pagina senza precedenti nel modo di fare politica». Sono le prime dichiarazioni del neo sindaco di Napoli, che aggiunge: «Napoli è stata liberata. Sarò il sindaco di tutti anche di tutti coloro che hanno votato Gianni Lettieri. Mi auguro che i consiglieri eletti nell’opposizione lavorino per la rinascita della città». Il risultato è al di sopra di ogni aspettativa, aggiunge, De Magistris, che poi ringrazia i napoletani perché «hanno dimostrato cuore e cervello in questa campagna elettorale». «Hanno dimostrato che è un voto di protesta verso il sistema politico – aggiunge – un segnale che si può cambiare la politica facendo politica».
«C’è stato un risultato inequivocabile, un voto popolare in favore di De Magistris che ha preso il volo. Gli faccio in bocca al lupo, Napoli ha tanti di quei problemi che merita il mio buon lavoro». Questo il primo commento a caldo del candidato del Pdl.
«È la vittoria di un uomo, di un nuovo metodo di fare politica e anche una rivoluzione – dice Raimondo Pasquino, nel primo turno candidato per il Terzo Polo a Napoli – dove emergono i valori di una città che vuole essere capitale del Mezzogiorno ma anche del Mediterraneo». «Il Terzo Polo ha influito in questo risultato con una posizione politica chiara – aggiunge Pasquino – esponendo i punti programmatici che per noi erano prioritari per la rinascita della città e che il nuovo sindaco De Magistris ha saputo cogliere».
Anche Novara, feudo indiscusso del governatore leghista del Piemonte, Roberto Cota, ha rovesciato la precedente giunta di centrodestra per affidare il proprio futuro ad Andrea Ballarè, candidato del centrosinistra e protagonista di un recupero travolgente, visto che al primo turno era indietro di 14 punti. È solo uno dei tanti episodi elettorali che hanno segnato questi ballottaggi non meno sorprendenti, quanto a risultati, dei verdetti emessi al primo turno.
Gallarate è un’altra città simbolo della sconfitta del centrodestra. Lì il senatur aveva gettato nella mischia una sua fedelissima, Giovanna Bianchi Clerici, consigliere d’amministrazione della Rai. Il Pdl, con la candidatura di Massimo Bossi, aveva però ribadito la sua determinazione a conservare quel Comune. È stato scontro aperto nel centrodestra, e Bianchi Clerici ne ha fatto le spese al primo turno. Al ballottaggio, però, è stato Massimo Bossi a pagare dazio per lo scontro interno al centrodestra: il risultato è stata la vittoria Edoardo Guenzani, candidato del centrosinistra. Con i leghisti che giurano di averlo votato al ballottaggio.
Per chiudere con un’altra città simbolo: Arcore. Vince il centrosinistra, e Rosalba Colombo strappa al centrodestra un luogo simbolo del berlusconismo al punto che lo stesso Pisapia ritiene giusto darne annuncio ai militanti che lo acclamano nel suo quartier generale. Arcore sarà governata da una donna e avrà una giunta per il 50% composta da donne. Si tratta di novità destinate ad alimentare letture le più diverse.
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Intention poll o proiezioni, la musica non cambia: tanto Luigi de Magistris a Napoli quanto Giuliano Pisapia a Milano si avviano alla vittoria a passo di carica, e vengono dati in testa su Gianni Lettieri e Letizia Moratti con un vantaggio che appare incolmabile con il passare dei minuti.
De Magistris è dato in testa con un vantaggio via via crescente fino a sfiorare, secondo le proiezioni Ipr per la Rai, il 61%. Meno vistoso ma sempre ragguardevole il vantaggio di cui è accreditato Pisapia: secondo la terza proiezione Ipr-Rai, Pisapia ha il 54% contro il 46% di Moratti.
CENTRO-SINISTRA AVANZA, DA NORD A SUD – Con la sola eccezione di Rovigo, dove il candidato sindaco di centrodestra è temporaneamente in testa, il centrosinistra registra un’avanzata generalizzata in tutti i Comuni impegnati nei ballottaggi. Si tratta, al momento, di risultati parziali riferiti allo spoglio di quasi la metà delle schede, ma in molti casi delineano una tendenza netta: Novara, Trieste, Grosseto, Cagliari, Pordenone, Trieste, Crotone, per citare i Comuni maggiori a Nord come a Sud, segnalano i candidati di centrosinistra in netto vantaggio. L’avanzata del centrosinistra è netta e appare destinata a rafforzarsi con il progredire dello spoglio. Per converso, è forte l’amarezza dei candidati del centrodestra costretti, come nel caso di Gianni Lettieri a Napoli, ad accusare una sconfitta di proporzioni difficilmente prevedibili alla vigilia. Non foss’altro perché Lettieri si presentava forte del vantaggio conseguito al primo turno.
ZEDDA VERSO LA VITTORIA – Il candidato sindaco del centrodestra, Massimo Fantola, attraverso il suo ufficio stampa, ha annunciato una conferenza stampa alle 17 nella sua sede elettorale. Secondo quanto si apprende, dovrebbe annunciare la sua sconfitta al ballottaggio che vede ora in vantaggio il candidato del centrosinistra Massimo Zedda con il 58,27% contro il 41,73. Le sezioni scrutinate sono 50 su 175.
PD STASERA FESTEGGIA AL PANTHEON A ROMA – Anche se i risultati non sono ancora definitivi il Pd è ormai certo della vittoria ai ballottaggi e, come si apprende da fonti dei democratici, il segretario Pier Luigi Bersani chiamerà a raccolta elettori e militanti per festeggiare i risultati al Pantheon a Roma stasera alle 19.
BOCCHINO, BERLUSCONI HA PERSO REFERENDUM – “Berlusconi aveva chiesto un referendum sulla sua persona: è stato sonoramente bocciato e siamo dinanzi alla fine del berlusconismo e alla prova che appena ha rotto con Fini per andare avanti con i Responsabili, un gruppo mercenario della politica, il premier non ha possibilità di vincere”. Lo afferma Italo Bocchino di Fli allo speciale elezioni de ‘La 7’. “Oggi – spiega – Berlusconi si trova con un centrodestra che, con questi numeri, non è più in grado di vincere. A Napoli Lettieri ha pagato molto l’essere il candidato di Cosentino”.
BUTTIGLIONE,BERLUSCONISMO FINITO,UNIRE CATTOLICI – “Credo che sia il momento di mettere l’accento sul tema dell’unità. Unità di un solo partito? Vedremo, dipende dalle circostanze storiche ma certamente c’é bisogno di più unità e c’é bisogno di fare un movimento in cui possano confluire altri movimenti, partiti, singole personalità, un movimento per cominciare a pensare un futuro per il Paese”. Lo ha detto Rocco Buttiglione a margine del convegno “Cattolici e cattolici a confronto” promosso da Paola Binetti a Palazzo San Macuto e a cui hanno partecipato anche Beppe Pisanu e Giuseppe Fioroni. Buttiglione ha spiegato che “si è esaurita la fase storica berlusconiana in cui prevaleva il giudizio che l’unità dei cattolici non dovesse essere, salvo poi fare alleanze trasversali su temi etici come la legge 40, le coppie di fatto, etc.
QUAGLIARIELLO,CENTRODESTRA RIFLETTA SU SCONFITTA – “Dal ballottaggio per le amministrative emerge una sconfitta del centrodestra su cui il centrodestra deve riflettere e dare risposte a partire dalle politiche di governo”. Lo ha detto Gaetano Quagliariello del Pdl allo speciale elezioni di ‘La 7’.
LATORRE, BERLUSCONI E BERLUSCONISMO VERSO FINE – “Berlusconi ed il berlusconismo sono ormai sul viale del tramonto. C’é una richiesta alla politica di decoro e di occuparsi dei problemi del Paese e una domanda ci cambiamento che non può essere affidata a nessun gioco di palazzo”. Lo afferma Nicola Latorre (Pd) allo speciale elezioni di ‘La 7’.
Ora 16:16 – Giuliano Pisapia, candidato del centrosinistra, in testa nelle proiezioni con il 55,2% contro Letizia Moratti al 44,8% nella corsa per la poltrona di sindaco di Milano (proiezione Ipr-Rai, con il 75% del campione). Luigi de Magistris a Napoli sale ancora al 64,7% dei voti, mentre il candidato del centrodestra Gianni Lettieri scende al 35,3%, secondo Ipr-Rai elaborate sull’80% dei seggi.
Ora 15:56 – Cresce ancora il vantaggio di Giuliano Pisapia, candidato sindaco di Milano per il centrosinistra, nella terza proiezione Ipr-Rai diffusa da Rai News24. Con il 25% del campione statistico la percentuale attribuita a Pisapia è il 54% contro il 46% della rivale del centrodestra Letizia Moratti.
Ora 15:56 – A Napoli il candidato del centro-sinistra Luigi de Magistris sale ancora al 62,5% dei voti, mentre il candidato del centrodestra Gianni Lettieri scende al 37,5%, secondo le proiezioni dell’istituto Ipr per la Rai elaborate sul 27% dei seggi.
Ora 15:54 – Conquista il 61% dei consensi Luigi de Magistris e si ferma al 39% Gianni Lettieri: sono questi i risultati dei ballottaggi per il sindaco di Napoli della terza proiezione Emg per La7 che copre un campione del 23%.
Ora 15:50 – Cresce progressivamente la distanza tra Giuliano Pisapia e Letizia Moratti: il candidato del centrosinistra si attesta al 53,1%, il sindaco uscente, in corsa per il centrodestra, si ferma al 46,9%. Sono i risultati della terza proiezione Emg per La 7 che copre un campione del 25%.
‘Vola’ Luigi de Magistris a Napoli: la seconda proiezione Emg per La 7 lo dà al 60,2% contro il 39,8% di Gianni Lettieri candidato per il centrodestra. I dati si riferiscono a una copertura del campione del 18%.
Giuliano Pisapia, candidato del centrosinistra, in testa con il 52% contro Letizia Moratti al 48% nella corsa per la poltrona di sindaco di Milano. Il dato elaborato da Ipr per Rainews 24 si fonda sul 5% del campione scelto per la proiezione. Le proiezioni sono previsioni statistiche sulla base di voti realmente scrutinati.
Luigi de Magistris è in nettissimo vantaggio su Gianni Lettieri per la poltrona di sindaco a Napoli: secondo la prima proiezione Emg per La 7 il candidato del centrosinsitra si attesta al 57,7%, quello del centrodestra al 42,3%. La copertura del campione è del 5%.
Alla chiusura dei seggi, il sondaggio sulle intenzioni di voto divulgato da SkyTG24 indica la vittoria di Giuliano Pisapia al ballottaggio per il sindaco di Milano con oltre 4 punti di distacco su Letizia Moratti. De Magistris prevarebbe su Lettieri. Le intention poll secondo i sondaggisti hanno un margine di errore di + o – 2%.
Giuliano Pisapia nuovo sindaco di centrosinistra di Milano con almeno il 53,5% ma fose il 57,2%. Letizia Moratti, sindaco uscente di centrodestra, sconfitta con una percentuale compresa fra il 42,5% e il 46,5%. Sono i risultati dell’ ‘Intenion Poll’ dell’Istituto ‘Termometro politico’ condotto con interviste telefoniche con metodo Cawi fra venerdì e oggi ad un campione di 6777 elettori milanesi, per conto del quotidiano on line Affaritaliani.it Secondo la rilevazione, Pisapia stravince tra i giovani e i laureati, la Moratti tiene meglio tra le donne in percentuale (perde anche lì ma molto meno) soprattutto tra quelle con più di 35 anni.
Ecco, nel dettaglio, i risultati: Uomini: Pisapia 56% Moratti 44% Donne: Pisapia 54% Moratti 46% 18-34 anni: Pisapia 61% Moratti 39% 35-54 anni: Pisapia 52% Moratti 48% 55 anni e oltre: Pisapia 55% Moratti 45% Scuola elementare o media: Pisapia 51% Moratti 49% Scuola superiore: Pisapia 59% Moratti 41% Laurea: Pisapia 65% Moratti 35%.
(in fase di scrittura)