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Sondaggio Assiom Forex: ecco cosa faranno Piazza Affari e l’euro

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Qual è il sentiment degli operatori dei mercati verso Piazza Affari, l’euro, in generale i mercati? I dubbi sulle reali condizioni di salute dell’economia e l’imminente referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre rendono obbligatorio un atteggiamento di cautela. Tuttavia, dal sondaggio che è stato condotto da Assiom Forex in collaborazione con Il Sole 24 Ore Radiocor Plus, a cui hanno partecipato 124 operatori dei mercati finanziari, risulta che il sentiment è positivo.

Così Massimiliano Sinagra, presidente di Assiom Forex.

“In un contesto che potrebbe evolversi rapidamente in vista delle prossime importanti partite elettorali (presidenziali Usa e referendum italiano in primis) gli operatori dei mercati finanziari preferiscono mantenere neutralità sulle previsioni relative ai movimenti di Borsa (per il 44% sarà stabile nei prossimi sei mesi, mentre per il 35% i corsi si apprezzeranno) e sullo spread btp-bund, mentre registriamo una netta prevalenza di opinioni a indicare che verosimilmente l’euro continuerà il proprio calo. In complesso il totale di quanti vedono mercati stabili o in crescita nel prossimo semestre risale dal 77% di settembre al 79% di ottobre ma rimane distante dall’87% di agosto. Per il 30% di quanti hanno partecipato al sondaggio di ottobre (erano il 25% a settembre) il rialzo sarà compreso tra il 3% e il 10% mentre per un ulteriore segmento pari al 5% (invariato rispetto al mese precedente) il rialzo sarà superiore al 10%. Scende invece dal 47% al 44% la percentuale di quanti ritengono che i mercati rimarranno stabili, una definizione che include la possibilità di variazioni massime del 3% in entrambe le direzioni”.

Sul caso specifico dell’euro, stando a quanto riporta l’agenzia di stampa Radiocor,

“il 33% degli operatori (erano il 51% a settembre) ritiene infatti che l’euro rimarrà stabile rispetto alla divisa americana nel corso del prossimo semestre mentre per il 25% (ex 14%) la moneta europea potrebbe far registrare un rialzo. Sul fronte opposto, sale di 7 punti percentuali il numero di quanti ritengono plausibile un indebolimento dell’euro dopo alcune settimane di sostanziale stabilità. Erano il 35 a settembre e sono il 42% in settembre. A condizionare il Forex dovrebbe essere il prossimo allargamento della divergenza in termini di politica monetaria fra Stati Uniti ed Europa considerato che entro fine anno la Fed potrebbe alzare per una seconda volta dopo la prima mossa di un anno fa i tassi di interesse alla luce della buona performance dell’economia americana nel terzo trimestre”.

Sul rischio di una escalation della guerra valutaria, gli operatori sono divisi:

Secondo il 50% è probabile che la svalutazione della sterlina provocherà reazioni analoghe da parte di altre economie che puntano sulle esportazioni per la crescita, ma il restante 50% crede che sia interesse delle stesse principali economie evitare aggiustamenti valutari troppo drastici.