Società

SONDAGGI: CDL SU,
PRODI IN RIBASSO

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(WSI) –
E’ cambiato il governo, ma non il clima d’opinione. L’insoddisfazione per le condizioni del Paese rimane diffusa e, dopo la “luna di miele” di inizio estate, i giudizi positivi nei confronti dell’esecutivo sono scesi sotto il 40%. Sebbene l’apprezzamento verso l’opposizione sia ancora più basso, la Casa delle Libertà, sfruttando le perplessità degli elettori di centrosinistra, torna a condurre nelle intenzioni di voto. E’ quanto emerge dal decimo Atlante Politico Demos-Eurisko, che ha interpellato, per la Repubblica, un campione di oltre 1800 cittadini.

A luglio, a poche settimane dal varo, la squadra di Romano Prodi poteva contare su un consenso piuttosto esteso. Le successive mosse del governo hanno suscitato, però, reazioni contrastanti. La Finanziaria, così come il decreto Bersani sulle liberalizzazioni e la proposta di concedere la cittadinanza agli immigrati dopo 5 anni, hanno accentuato la polarizzazione dell’opinione pubblica: si tratta di provvedimenti approvati dalla maggioranza degli elettori di centrosinistra, ma fortemente avversati da quelli della Cdl. Il sostegno all’invio di truppe italiane all’estero (in Afghanistan e in Libano) è invece minoritario in tutte le aree elettorali. Ancora più ridotto è il consenso per l’indulto: benché sostenuto da quasi tutti i partiti, viene criticato dal 76% del campione.

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Se in Parlamento le maggiori difficoltà, per il governo, sono venute dal caso Telecom, lo scontro fra Prodi e Tronchetti Provera non sembra aver sortito effetti degni di nota sulle opinioni degli elettori: solo pochi cittadini hanno seguito la vicenda e si sono fatti un’idea chiara. Chi prende posizione, peraltro, critica sia Palazzo Chigi sia i vertici di Telecom.

Altre sfide che il premier deve fronteggiare appaiono, invece, di natura “congenita” a questa legislatura. L’esiguità (e la litigiosità) della maggioranza parlamentare induce molti a pronosticare una durata breve per il governo: appena un terzo degli intervistati pensa che Prodi reggerà per l’intera legislatura. Agli occhi degli elettori non sembrano esserci però alternative: la maggioranza delle persone, anche tra i simpatizzanti dell’Unione, auspica il ricorso ad elezioni anticipate, in caso di caduta del governo.

Così, la situazione appare radicalmente cambiata rispetto all’inizio dell’estate. Al nuovo esecutivo vanno i favori di circa quattro elettori su dieci: un giudizio analogo ha accompagnato il governo Berlusconi, nell’ultimo scorcio della precedente legislatura. Sugli stessi valori si attesta anche l’apprezzamento per il premier, che, dopo i picchi di luglio, si ferma ai livelli del suo avversario nella recente sfida elettorale.

L’inversione di ruoli tra maggioranza ed opposizione è visibile anche dalle intenzioni di voto. Le previsioni vedono prevalere, per la prima volta da molto tempo, le aspettative di una vittoria della Cdl. Gli elettori di centrodestra appaiono molto convinti di questo risultato, mentre nell’area di centrosinistra si rilevano forti dubbi sulle possibilità di successo dell’Unione. Le differenze di atteggiamento e di percezione si rispecchiano sugli orientamenti elettorali. Il fenomeno che si manifesta con maggiore evidenza è la relativa difficoltà di diversi settori del centrosinistra a riconfermare la scelta del 9-10 aprile: anche se sono pochi gli spostamenti verso la Cdl, una parte non trascurabile preferisce non esprimersi.

Sembra così ripresentarsi, a parti rovesciate, la situazione che aveva caratterizzato l’elettorato di centrodestra nel periodo del governo Berlusconi (anche se alla fine, molti elettori incerti hanno confermato la preferenza per FI o per altri partiti dello schieramento).

Nel voto di aprile, le due coalizioni avevano ottenuto quasi le stesse percentuali. Oggi questo equilibrio sembra modificarsi lievemente a favore del centrodestra. Se nel centrosinistra le difficoltà si manifestano soprattutto per la formazione principale (Ulivo), nell’ambito della Casa delle libertà la situazione è più complessa. Tendono a crescere i consensi per An e Udc, mentre si ridimensionano quelli per Forza Italia e Lega. Per i dettagli, leggere i risultati del sondaggio su: http://www.sondaggipoliticoelettorali.it/

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