Il contenuto di questo articolo esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.
(WSI) –
È un tempo bislacco quello che governa i mercati finanziari: un sereno che lascia intravedere alcune nubi all’orizzonte. Nubi fosche, secondo i più pessimisti, destinate a scaricare saette sui listini, con la consueta e improvvisa foga di un temporale estivo. Rombi di tuono arrivano dal Medio Oriente, dove la crisi tra Israele e Libano, che minaccia di allargarsi su più fronti, infiamma il prezzo del petrolio.
Con INSIDER puoi guadagnare in un mese piu’ del tuo stipendio di un anno. Clicca sul
link INSIDER
In Occidente, invece, le Banche centrali stanno progressivamente alzando i tassi d’interesse perché temono, sull’onda dei rincari delle materie prime, un brusco risveglio dell’inflazione. E in Italia, come se non bastasse, il governo si appresta a metter mano alla tassazione sulle rendite finanziarie. In che modo? Ancora non si sa, ma dal prossimo anno il prelievo fiscale sulle plusvalenze e sui dividendi azionari, oltre che sulle cedole delle obbligazioni, salirà probabilmente dall’attuale 12,5 al 19-20%. Insomma, gli investitori hanno di che preoccuparsi e non possono certo permettersi il lusso di partire per le vacanze senza mettere il loro portafoglio al sicuro.
Come? Giocando in difesa, secondo i gestori e gli analisti interpellati da Economy, evitando però di farsi prendere dal panico nel caso in cui le Borse subiscano qualche scossone, come del resto è già avvenuto almeno un paio di volte nel corso del 2006 (vedere le cinque regole in basso). Facile a dirsi, più difficile passare dalle parole ai fatti. La ricetta degli esperti, in sintesi, è comunque quella di continuare a puntare sui titoli petroliferi e su settori, come quello farmaceutico o l’alimentare, poco legati all’andamento del ciclo economico. Sul mercato obbligazionario, invece, sono i titoli di Stato a breve scadenza, cioè inferiore a tre anni, a riscuotere i maggiori consensi. Per sfuggire alla scure del fisco, invece, conviene aspettare di sapere cosa davvero bolle in pentola nelle decisioni del governo. Per evitare d’imbarcarsi in prodotti finanziari costosi e poco flessibili, soltanto allo scopo di risparmiare sulle tasse.
GLI UTILI TENGONO
Azioni. Per prima cosa, bisogna mettere in conto che i listini si muoveranno sull’altalena anche nella seconda parte dell’anno. Ogni notizia importante che arriva dal Medio Oriente, e soprattutto dal fronte macroeconomico, sarà in grado di condizionare le Borse sia positivamente sia negativamente, lasciando il segno sul portafoglio degli investitori.
Occorre, però, ragionare a sangue freddo, senza procedere a vendite troppo affrettate nelle fasi di ribasso. «Anche perché, nel medio periodo, il settore azionario presenta ancora qualche margine di crescita» dice a Economy Francesco Fonzi, responsabile delle gestioni bilanciate di Credit Suisse. Gli utili delle società dovrebbero infatti continuare a salire, seppur un po’ più lentamente del passato: nel 2007, secondo le previsioni degli analisti, l’aumento dei profitti si attesterà attorno all’11%, contro il 13% di quest’ anno. Molte aziende sono ancora in salute e i prezzi delle azioni sul mercato, dopo le due zampate dell’Orso della prima parte del 2006, si muovono su livelli ragionevoli. Ma, nel breve periodo, regna l’incertezza. Meglio mettersi al riparo. Per questo il consiglio di Fonzi è di alleggerire le posizioni sui titoli molto legati al ciclo economico, come gli industriali e i tecnologici, che sono destinati a soffrire di più di fronte a un eventuale rallentamento della crescita, in primis di quella statunitense, frenata a sua volta da un rialzo dei tassi superiore al previsto.
CINQUE REGOLE ANTIPANICO
Ecco i consigli degli esperti per non sbagliare in questa fase delicata dei mercati:
1 DOMARE LA VOLATILITÀ
I mercati sono volatili e lo saranno anche nella seconda parte del 2006. Occorre non farsi prendere dal panico ed evitare, di fronte a improvvise fasi di ribasso, di procedere a vendite troppo affrettate per alleggerire la componente azionaria del portafoglio.
2 STAR LONTANI DALLE MODE
I titoli petroliferi conservano un certo appeal, ma non bisogna farsi allettare troppo dalle quotazioni del greggio. I prezzi delle commodity hanno già corso molto e sono entrate sul mercato nuove categorie di investitori con una logica troppo speculativa. Non sono esclusi arretramenti dei prezzi.
3 EVITARE I TITOLI CICLICI
Puntare sui settori difensivi come gli alimentari o i farmaceutici, che promettono di avere un andamento poco legato a quello dell’economia mondiale e di essere più stabili nelle quotazioni. È consigliabile invece alleggerire le posizioni sui titoli ciclici, come industriali e tecnologici.
4 IL BOND VA MEGLIO SE È BREVE
Il rialzo dei tassi è un dato di fatto e pesa sulle quotazioni dei bond. Ma è anche un fenomeno graduale che in parte si vede già nei prezzi. Conviene puntare sui titoli di Stato con scadenze brevi, cioè inferiori ai tre anni, e anche sulle emissioni a tasso variabile o su quelle indicizzate all’inflazione.
5 EVITARE LE TRAPPOLE
In vista della stretta fiscale sulle rendite finanziarie, è meglio non procedere a scelte affrettate prima di conoscere i provvedimenti del governo. E, soprattutto, il consiglio degli esperti è di evitare prodotti troppo costosi e poco flessibili, soltanto allo scopo di risparmiare sulle tasse.
Copyright © Panorama Economy per Wall Street Italia, Inc. Riproduzione vietata. All rights reserved