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Il titolo del settore immobiliare è sospeso al rialzo. Il Mibtel cede lo 0,24%. In flessione i telefonici e i bancari. Buon avvio di Tecnodiffusione sul Nuovo Mercato, dopo la presentazione di una semestrale con i fiocchi.
Il calo più ampio è di Londra, che sacrifica subito l’1,40%. Perdite su tutte le altre Piazze, in attesa della riunione di domani della Bce e di eventuali decisioni sui tassi di interesse. Cedono i tecnologici.
Nel primo semestre del 2000 l’utile netto è cresciuto del 160% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In rialzo i ricavi netti. Aumentato del 67% su base annua il fatturato di luglio. Riviste al rialzo le stime per il 2000.
L’indice Nikkei ha perso l’1,4% ed è tornato sotto quota 17.000 a 16.901 punti. Il listino ha risentito del calo dello 0,7% della produzione industriale a luglio, che è arrivata dopo due mesi consecutivi di rialzi.
La seduta delle borse americane ha chiuso con i principali indicatori separati in casa: guadagni sul Nasdaq e sulle societa’ a bassa capitalizzazione del Russell 2000, perdite sulle Blue Chip e sull’indice allargato S&P 500.
L’indice Dow Jones punta ancora in negativo, seguito a ruota da S&P 500. Tengono su modesti rialzi il tabellone elettronico del Nasdaq e le societa’ a bassa capitalizzazione del Russell 2000.
Credit Suisse First Boston sarebbe in trattative per l’acquisizione di Donaldson, Lufkin & Jenrette; l’indiscrezione, che sta circolando con insistenza negli ambienti finanziari newyorkesi, ha fatto rimbalzare dell’11% il titolo di DLJ.
Una richiesta sta rimbalzando sulle messaggerie online americane che si occupano di finanza, rivolta a Christos Cotsakos, amministratore delegato di E*Trade: “Dimettiti”.
Alla soglia di meta’ giornata l’indice Dow Jones consolida le perdite iniziali tenendo in rosso anche l’indice allargato S&P 500. Il tabellone elettronico del Nasdaq si mantiene sopra la parita’; rialzi accentuati per il Russell 2000.
Seduta contrastata per le Piazze europee, condizionate dalle crescenti aspettative per un rialzo dei tassi da parte della Banca Centrale europea e, nel pomeriggio, dalla debolezza di fondo dei mercati americani.