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(WSI) – Atteso oggi il discorso di Bernanke sul tema della stabilità finanziaria. I commenti in merito alla crisi del credito in corso ed in particolare sulla difficile situazione in cui versano le agenzie sui mutui, potrebbero far emergere in modo più chiaro i tempi di recupero attesi dalla Fed.
Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti soprattutto sulla parte a lungo termine della curva dopo il forte rialzo del greggio che ha nuovamente riproposto i timori di rialzo dell’inflazione. I Pmi manifatturiero e servizi hanno evidenziato una stabilizzazione della debolezza dell’economia con dati che su base aggregata, pur rimanendo sotto la soglia dei 50 punti non sono scesi molto al di sotto del dato precedente.
A livello di singola nazione il calo è stato però piuttosto forte nel caso della Germania con l’indice manifatturiero sceso sotto la soglia di 50, segnalando come la prima economia dell’area sia sempre più interessata dalla fase di rallentamento. Di conseguenza rimane confermata l’ipotesi di tassi Bce fermi fino a fine anno.
Il rialzo del prezzo del petrolio ha favorito il recupero delle breakeven inflation che nel comparto fino a 5 anni sono salite di oltre 5 pb. Oggi l’attenzione sarà rivolta al discorso di Bernanke negli Stati Uniti. Sul decennale la resistenza resta il 4,20%.
Negli Usa tassi di mercato in rialzo sulla scia del forte recupero del greggio e della conseguente tenuta degli indici azionari grazie principalmente alla buona performance del comparto energetico, unico comparto in rialzo da inizio anno all’interno dell’indice S&P500. Non si sono però placate le tensioni nel comparto finanziario dove l’attenzione è sempre focalizzata sull’ipotesi di salvataggio delle agenzie sui mutui da parte del Tesoro Usa.
Vi è molta incertezza tra gli operatori su come eventualmente tale piano potrebbe operare e soprattutto come potrebbe impattare sugli azionisti. In particolare l’attenzione è sui detentori di azioni privilegiate tra cui figurano alcune casse di risparmio Usa (ad es. Sovereign Bancorp) che ieri sono state ancora fortemente penalizzate in borsa.
Secondo quanto riporta oggi il Wsj, Freddie Mac starebbe contattando alcuni fondi di private equity per verificare l’eventuale interesse di questi ultimi all’acquisto di nuove azioni privilegiate o ordinarie. Nel frattempo il Temasek, il fondo sovrano di Singapore, si è detto interessato all’aumento di propri investimenti in azioni di Merrill Lynch e Barclays. Si tratta di un’ipotesi che spingerebbe tale fondo sovrano ben oltre il livello del 10% (attualmente già superato) in termini di quota di partecipazione in Merrill Lynch.
Sul fronte macro i segnali di rallentamento continuano ad intensificarsi, come emerso ieri dai leading indicators di luglio, in forte calo mensile. Ribadiamo la nostra view a tal proposito: il terzo trimestre potrebbe beneficiare in buona parte dei rimborsi fiscali e del calo del greggio.
La criticità maggiore si colloca però nel quarto trimestre, quando almeno il primo fattore di supporto cesserà. Su tale base è possibile ipotizzare la continuazione di un trend primario ribassista dei tassi a lungo termine da qui a fine anno anche se, l’eventuale salvataggio delle agenzie sui mutui, potrebbe impattare negativamente sui Treasury in termini relativi rispetto agli analoghi titoli dell’area Euro. Nel breve, è stata confermata la tenuta del supporto in area 3,75%. Prima resistenza in prossimità di 3,90%.
Valute: Dollaro in deprezzamento verso Euro sulla scia del forte recupero del petrolio che, vista la dinamica intraday, sembra assumere sempre più il connotato di variabile indipendente rispetto allo stesso biglietto verde oltre che all’interno comparto delle materie prime. Oggi la principale resistenza si colloca in prossimità di 1,49-1,4950. Il driver ancora una volta sarà rappresentato dall’andamento del greggio. Vs. Yen è stata confermata la tenuta del supporto a quota 160,90 con il cross che temporaneamente si è spinto fino a 160,19. Possibile oggi il test della resistenza a 163.
Materie Prime: le tensioni tra Russia e Georgia e l’indebolimento del Dollaro hanno ridato fiato al prezzo del greggio Wti che ieri si è portato nuovamente sopra i 120 $/b con un rialzo del 5,4%. Il calo del Dollaro ha sostenuto anche le altre materie prime. La migliore performance è stata registrata dai metalli industriali guidati dal nichel (+7,99%), zinco (+7,52%) e piombo (+7,38%), che hanno beneficiato anche dell’attesa di un aumento della domanda cinese dopo i giochi olimpici. Tra gli agricoli mais, soia e zucchero hanno registrato rialzi di oltre il 3%, mentre tra i preziosi la migliore performance è stata registrata dall’argento con un rialzo di oltre il 5%.
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