(9Colonne) – Damasco, 8 feb – In Siria cresce la disoccupazione ma scarseggiano le donne locali disposte a fare i lavori di casa, così il governo ha aperto una scuola per casalinghe. Il progetto vuole rimuovere i pregiudizi sui lavori domestici che tradizionalmente, in Siria, sono svolti da donne immigrate. Il giornale Middle East spiega che secondo una recente rilevazione, l’impatto delle lavoratrici straniere nel mercato domestico è enorme e conta più di 60 mila lavoratrici provenienti da Indonesia, Filippine ed Etiopia. Secondo il governo tutte queste donne lavorano in Siria mentre le siriane rimangono disoccupate; allora per superare il problema, le cittadine devono essere convinte, istruite in modo che sappiano e vogliano fare i lavori domestici. Nel 2002 il governo siriano ha varato una legge che proibisce alle agenzie di procurare donne straniere per i lavori domestici. Il presidente dell’Unione del Commercio di Damasco spiega: “Il problema nella cultura siriana è che il lavoro domestico è considerato inferiore agli altri. Abbiamo quindi suggerito al governo di aprire una scuola per preparare le ragazze ad un cambio di percezione”.
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