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Sidney, terza trancheTelstra: offerta da 4,8 mln

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Il Governo australiano lancia ieri il prospetto di emissione azionaria per la vendita parziale della sua quota di controllo della Telstra (già Telecom Australia), la più grande azienda di telecomunicazioni del Paese. In questa terza tranche, detta T3, il Governo ha in programma di vendere azioni per 8 miliardi di dollari australiani (pari a 4,8 miliardi di euro), circa un terzo della sua quota del 51,8 per cento, quotando in borsa le nuove azioni a partire dal prossimo 20 novembre. Il Governo ha l’opzione di aumentare del 15 per cento il volume dell’offerta a seconda della domanda, spiega il ministro delle Finanze, Nick Minchin, che presenta il prospetto ieri a Sydney insieme al presidente della Telstra, Donald McGauchie. Il tasso di rendimento azionario sarà del 14 per cento, assicura il ministro. Le azioni saranno vendute in due fasi, la prima subito a due dollari per azione (1,2 euro) e la seconda fra 18 mesi. I piccoli investitori, a cui è principalmente dedicata l’offerta, beneficeranno di una riduzione di 10 centesimi rispetto agli investitori istituzionali, che pagheranno 2,1 dollari australiani per azione. Gli investitori che manterranno le loro azioni oltre maggio 2008 riceveranno azioni bonus per incoraggiare la lealtà. Attualmente le azioni Telstra valgono circa la metà rispetto a quando fu emessa la seconda tranche T2 sette anni fa. Lo scorso agosto la Telstra registra una caduta del 26 per cento nei profitti netti annuali, scesi al livello più basso in otto anni. Il controverso direttore esecutivo della Telstra, lo statunitense Sol Trujillo “importato” dal governo di Canberra a metà dello scorso anno per dirigere l’azienda, annuncia un piano quinquennale per ricavare più introiti da nuovi prodotti e per trasformare l’azienda, con l’eliminazione di 12mila posti di lavoro e la revisione dei network.